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Trasporto privato

Uber: aperta un'inchiesta penale per il software che evita controlli


Avatar di Luca Cereda, il 05/05/17

7 anni fa - Greyball era attivo negli stati in cui Uber è vietato o soggetto a restrizioni, Italia compresa

Greyball era attivo negli stati in cui Uber è vietato o soggetto a restrizioni, Italia compresa. Ecco come funzionava

TEMPORALE PASSEGGERO? Non c'è tregua per Uber. L'ultima è che il Dipartimento di giustizia americano avrebbe aperto un'inchiesta penale contro la società californiana per l'utilizzo di un software che evitava i controlli delle autorità. Lo ha rivelato la Reuters, annunciando un'inchiesta ancora in fase embrionale, che per ora non ha ancora accertato alcuna violazione alle leggi federali né formulato alcuna accusa.

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SPIONE La cattiva pubblicità però resta. Tutta colpa di Greyball, il software che - come segnalato dal New York Times settimane fa - permetteva a Uber di esercitare la sua funzione di taxi privato anche negli stati in cui è vietato o soggetto a restrizioni, Italia compresa. Ma il caso è scoppiato a Portland, nell'Oregon, dove si è scoperto che Greyball aiutava tassisti abusivi ad eludere i controlli delle autorità. Come? Semplicemente questo software è in grado di profilare la fonte della chiamata. E se si tratta di un agente, che voglia accertare un'infrazione o semplicemente stanare un Uber abusivo, reagisce con una finta risposta alla chiamata.

IL VERO SCOPO A detta di Uber, Greyball serviva a tutelare gli autisti, ma nel senso di prevenirli da richieste di utenti potenzialmente insolventi, finte chiamate o comunque richieste di utenti che avevano violato i termini di servizio previsti. Il software era stato attivato nel 2014 e sospeso dalla Compagnia giorni fa dopo le accuse del New York Times.  


Pubblicato da Luca Cereda, 05/05/2017
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