CLASH OF THE TITANS Da una parte c'è l'industria vecchio stampo, dalla storia ultrasecolare, dalla gerarchia piramidale in pieno stile giapponese. E dai volumi produttivi ad otto cifre (oltre 10 milioni di veicoli venduti nel 2019). Dall'altra, una realtà sorta dal nulla lo scorso decennio, ma cresciuta come un fungo a ritmi impressionanti. Un tasso di sviluppo che ne ha fatto, nel 2020, il marchio auto di maggior valore al mondo, almeno in termini di capitalizzazione in Borsa. Toyota e Tesla, due top player proiettati nel futuro, ma con un approccio opposto e dalla differente piattaforma di partenza. Akio Toyoda ed Elon Musk, due condottieri differenti per carattere, background, forze a disposizione, prodotto da vendere. Chi è oggi il numero uno?
DAVIDE E GOLIA Sotto il profilo puramente finanziario, se inoltre assegnassimo un punteggio per il grado di innovazione e di influenza sul settore delle quattro ruote in generale, Tesla è indubbiamente caput mundi. Nessun altro brand ha mai scalato così in fretta le classifiche di vendita, i listini di Wall Street, l'immaginario dell'uomo comune, anche quello che di auto se ne infischia. Dalla sua Toyota ha il fatturato, la forza lavoro, i numeri di vendita, una flotta auto diversificata come prezzo, dimensioni, alimentazioni, siti produttivi sparsi per il mondo dal secolo scorso. Fa tutto in casa, dalla preparazione degli ingredienti al servizio al tavolo. Ecco perché un confronto è impraticabile, ecco perché il Ceo Toyota rifiuta il duello virtuale col fenomeno dell'auto elettrica, liquidandolo come ''improponibile''. La finanza è scienza, ma è impalpabile. Le catene di montaggio, invece, le vedi e le senti funzionare.
A LEZIONE DA ELON Toyoda non teme Musk, non sotto il profilo commerciale. Da Musk ammette tuttavia che anche Toyota ha qualche cosa da imparare. Ovvero, come fare dell'elettrico un business vincente e profittevole. Quello stesso elettrico che il boss del Gruppo asiatico reputa ancora acerbo, per non dire una minaccia per l'economia e l'ecologia. Ma il dado è tratto, dai massicci investimenti sulle full electric non si torna indietro. E anche Toyota spinge forte ora in quella direzione. Lo fa a suo modo, ovvero senza chiedere consigli a chi è più avanti coi lavori, costruendosi tutto per conto proprio. Citando lo stesso Toyoda, non ''fabbricando un recipiente poi riempito da altre società''.
IL MATCH DEL SECOLO Se non ve ne foste ancora accorti, il mondo auto è in mezzo a una burrasca tecnologica di proporzioni bibliche. Una rivoluzione di portata simile al passaggio dalla trazione animale all'auto-trazione, dalla carrozza all'auto-mobile. È affascinante assistere come ciascuno degli attori interpreti la scena: chi è giovane e snello di gambe e cervello, è un nativo digitale, e prende l'onda con naturalezza, pur scontando ancora di esperienza e di maturità. E chi ha una massa enorme da spostare, che ragiona in modo più tradizionale, ma che non appena acquista slancio avanza come un treno corazzato. Oggi Tesla spadroneggia in una nicchia appena nata, in futuro - quando l'auto elettrica sarà ''mainstream'' - potrebbe indietreggiare e camuffarsi nell'anonimato, chi lo sa. Seguiamo con passione ogni singola mossa dell'industria, in palio è la sopravvivenza. A noi aspetta invece un mondo tutto nuovo, e per davvero.