Anomalie registrate nella zona di cablaggio del modulo ibrido. Coinvolte dalla campagna anche Toyota Prius e C-HR. Anche in Europa
RICHIAMONE Grane in vista, per il Costruttore così come per i suoi clienti. Toyota presto imbucherà nella cassetta delle lettere l'avviso di richiamo per un lotto di un milione abbondante di vetture a propulsione ibrida, più precisamente 1 milione e 30 mila. Tra di esse, anche la popolarissima Prius e il crossover C-HR. E - ahimé - la campagna non interessa solo il parco giapponese, bensì anche i modelli esportati in Europa. Quindi (con altissima probabilità) anche in Italia.
HYBRID ON FIRE A rendere necessario un intervento di simili proporzioni, il sospetto che dal sistema ibrido di Prius e C-HR possa scaturire un incendio. In seguito ad indagine interna, i tecnici Toyota hanno appurato come il deterioramento del connettore e le vibrazioni alle quali è sottoposto il modulo potrebbero innescare un corto circuito nella zona di cablaggio, con conseguente surriscaldamento e pericolo di conflagrazione delle componenti elettriche e relative protezioni.
ECO-PROCESSIONE Il rischio è remoto: solo un esemplare avrebbe sin qui dato segnali preoccupanti, con fuoriuscita di fumo dal cofano. Nessun incendio vero e proprio è invece mai stato registrato. Sta di fatto che, a breve, centinaia di migliaia di Toyota Prius (anche plug-in hybrid) e C-HR costruite in Giappone tra giugno 2015 e maggio 2018 dovranno raggiungere le officine per correggere il problema. Gli esemplari circolanti in Europa ammontano a oltre 300 mila.