Come passa il tempo... la nerboruta jeeppona perfetta per i film di Terence Hill ritorna in versione (quasi) soft dopo un periodo di pensionamento. Basterà qualche particolare a farne una vera adventurer?
Delle vecchie belve americane a quattro ruote motrici, quelle che consumavano come un aereo cargo ma ti portavano anche in cima all’Everest, oggi rimane solo la Wrangler, spesso venduta per disperazione da proprietari che la usavano per il tragitto casa-ufficio e che si sono ritrovati ad accendere un mutuo per pagare il conto al benzinaio.
Chrysler-Jeep, in vena di sentimentalismi e di innovazione, ripropone oggi la leggendariaRenegade senza, per la verità, sforzarsi più di tanto: si è scelta la via più semplice, ossia prendere la Cherokee (Liberty negli States), aggiungere qualche particolare macho e cambiare la targhetta sul retro.
Il veleno dei richiami non ha infettato solo l’anziana Wrangler (ne dovranno tornare in fabbrica oltre 300 mila per un controllo ai freni), ma è penetrato anche là dove alla Jeep fa più male, colpendo proprio la nuova beniamina Liberty, che si è scoperta propensa al ribaltamento.
Allora non è forse un caso che la nuova Renegade (il cui nome completo sarà proprio Liberty Renegade) sia stata irrobustita e monti pneumatici più dimensionati, oltre ad una pedana d’accesso tubolare tipo vintage. Ciò che però la caratterizza maggiormente è il gruppo di quattro fari alogeni in stile Dakar montati sul tetto, capaci di illuminare una pista da sci alle due del mattino.
Si sprecano i watt, ma non si risparmia nemmeno sui cavalli
. L'unica la motorizzazione che equipaggerà la Cherokee forzuta è un 3,6 litri V6 benzina da 210cv , disponibile sia col cambio manuale sia con quello automatico.
Scettici o meno, l’operazione commerciale ha tutti i presupposti per dare i suoi frutti. Chissà se il medesimo processo di addolcimento coinvolgerà altri nomi storici del 4x4.
Chissà, ad esempio, come sarebbe una Uaz formato SUV...