L'episodio di San Gillio, protagonista un'ex guardia giurata, si inserisce in un quadro nazionale preoccupante. Nel 2017, già 118 aggressioni violente
SPARATORIE STRADALI Un sorpasso poco gradito, una personalità borderline, una pistola a portata di mano. Ed ecco che la sede stradale si trasforma nel set di un film d'azione. Con la differenza che al posto degli attori recitano due automobilisti qualunque, o quasi. Già, perché caricare in auto un'arma da fuoco non è un comportamento qualunque, o almeno ci auguriamo che non sia così. L'episodio di San Gallio, alle porte di Torino, dove un'ex guardia giurata, dopo un diverbio causato a quanto pare da una manovra azzardata, ha esploso un colpo di pistola contro il finestrino posteriore dell'auto del "nemico", riporta di attualità il tema della violenza al volante.
UNA GIORNATA DI ORDINARIA FOLLIA L'uomo colpevole di aver aperto il fuoco contro un'auto in marcia è stato presto identificato e arrestato, dopo che i Carabinieri hanno scoperto che nella propria abitazione egli nascondeva un autentico arsenale. I diverbi stradali scaturiti da motivi futili, tuttavia, sono purtroppo all'ordine del giorno. E chi non vive sotto una cupola di vetro lo sa bene. Non è nemmeno necessario possedere la patente di guida. Basta camminare sul marciapiede, o attraversare sulle strisce pedonali, per registrare quotidianamente, a pochi passi da noi, principi di rissa verbale, o peggio ancora fisica. Una mancata precedenza, un parcheggio maldestro, o come a San Gallio, una manovra pericolosa. E il cervello che si spegne.
LA VIOLENZA IN CIFRE A suffraggio della tesi che la strada è un posto a rischio, esistono statistiche precise. Nei primi 8 mesi del 2017, l’Osservatorio ASAPS (Associazione Amici della Polizia Stradale) ha registrato 118 aggressioni violente fra automobilisti per motivi di viabilità. Tra di esse, anche 5 morti e 142 feriti, di cui 29 molto gravi. In 27 episodi (22,9%) sono state usate armi proprie, in altri 22 casi (18,6%) armi improprie. In 20 episodi, infine, almeno uno degli aggressori era straniero (16,9%). Saggio l'invito di Papa Francesco a non considerare le strade come una pista di Formula 1. Ma fosse solo la velocità, l'unico rischio che si corre quando ci mettiamo alla guida.