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Editoriale

Tesla: i clienti filmati dalla propria auto. Problemi di privacy?


Avatar di Emanuele Colombo, il 08/04/23

1 anno fa - Video delle telecamere di bordo: problemi di privacy per Tesla?

Tesla: video sensibili dei clienti condivisi tra dipendenti
Privacy: Tesla sotto i riflettori. Foto e video dei clienti, ripresi dalle telecamere di bordo, condivisi in chat dai dipendenti

Tesla nel mirino per una presunta violazione della privacy ai danni dei propri clienti. Tra il 2019 e il 2022, riporta Reuters, gruppi di dipendenti Tesla avrebbero condiviso tra loro video e immagini, a volte altamente sensibili o imbarazzanti, registrati dalle telecamere delle auto: le avrebbero fatte circolare in chat di gruppo o private su Mattermost, il sistema di messaggistica interno di Tesla. Qualche esempio? Nove ex dipendenti intervistati avrebbero descritto alcuni casi particolarmente significativi. Un video, ad esempio, mostrava un uomo che si avvicinava all'auto completamente nudo. In un altro video del 2021, una Tesla che guidava ad alta velocità in una zona residenziale finiva per investire un bambino in bicicletta.

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L'ACCUSA Tesla afferma nella sua ''Informativa sulla privacy del cliente'' online che le sue ''registrazioni della telecamera rimangono anonime e non sono collegate a te o al tuo veicolo'', ma secondo sette ex dipendenti il loro software potrebbe mostrare la posizione delle registrazioni e rivelare il domicilio dei proprietari delle auto. Tra l'altro, alcune registrazioni sembravano essere state effettuate quando le auto erano parcheggiate e spente: prassi nota a fronte del consenso dei proprietari, ma che Tesla avrebbe interrotto da anni, almeno ufficialmente. ''Potremmo vedere dentro i garage delle persone e le loro proprietà private'', ha detto un altro ex dipendente, che come tutti gli altri ha chiesto di rimanere anonimo.

PER SCOPI LEGITTIMI? Tesla non ha rilasciato alcun commento o dichiarazione al riguardo e Reuters non è stata in grado di determinare quanto fosse diffusa la pratica della condivisione delle registrazioni, o se continui ancora oggi. Alcuni ex impiegati hanno sottolineato che l'unica condivisione osservata era per scopi di lavoro legittimi, come la richiesta di assistenza da parte di colleghi o supervisori. Affermazione del tutto credibile visto che lo sviluppo dei sistemi di guida autonoma prevede che i tecnici analizzino tutti i dati raccolti dai sensori per insegnare alla macchina a riconoscere veicoli, pedoni e segnali stradali. Tuttavia parliamo di centinaia di persone, che hanno avuto accesso a migliaia di video e immagini come quelle del bambino in bicicletta investito. E non tutti sarebbero stati rigorosi nel trattare contenuti sensibili.

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SPIATI TUTTI A dispetto delle autorizzazioni rilasciate dai clienti, alcuni ex dipendenti Tesla parlano di abusi: “A essere onesti, è stata una violazione della privacy. E ho sempre scherzato sul fatto che non avrei mai comprato una Tesla dopo aver visto come trattavano alcune di queste persone'', ha detto un ex dipendente. ''Potremmo vederli fare il bucato e cose molto intime. Potremmo vedere i loro figli'', ha aggiunto un altro. Altrove, le autorità di regolamentazione hanno esaminato il sistema Tesla per potenziali violazioni della privacy. Ma i casi di privacy tendono a concentrarsi non sui diritti dei proprietari delle auto, ma piuttosto sui passanti ignari del fatto che potrebbero essere ripresi dai veicoli parcheggiati.

PUBBLICO E PRIVATO La questione è articolata. Da un lato si riferisce che in Cina alcuni complessi governativi e quartieri residenziali hanno vietato l'accesso alle Tesla a causa delle loro telecamere. Ed è anche vero che le telecamere dei veicoli potrebbero filmare le persone circostanti: persino all'interno del proprio domicilio attraverso le finestre. Ma va considerato pure che, anche per la legge, il livello di privacy che si può pretendere nei luoghi pubblici è molto basso. E persino in casa propria, se si tengono le tende aperte con le finestre al livello della strada. Reuters però punta il dito contro la disinvoltura con cui Tesla avrebbe maneggiato le registrazioni dei propri clienti, forse in gran parte ignari delle reali capacità di ripresa delle telecamere di bordo.

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CONTROVERSO ANCHE INTERNAMENTE A volte, i manager di Tesla reprimevano la condivisione inappropriata di immagini sui canali pubblici di Mattermost poiché affermavano che la pratica violava la politica aziendale. Tuttavia, screenshot e meme basati su di esse hanno continuato a circolare attraverso chat private sulla piattaforma, stando a quanto raccontato da diversi ex dipendenti. C'è da indignarsi? Forse, ma quanti di voi hanno avuto il preciso sospetto di essere spiati dal proprio pc o dal proprio telefono? Per non parlare di Google Home e Amazon Alexa...

FACCIAMO UN PASSO INDIETRO Quante volte nominate qualcosa in una chiacchierata di persona tra amici e subito vi ritrovate la stessa cosa - fosse un gadget, un vip o la destinazione per un viaggio - tra le pubblicità o tra i video consigliati? Nell'era degli assistenti virtuali e delle fotocamere che tutti gli smartphone hanno, e che la gente usa senza alcuna remora per fare riprese da postare sui social, puntare il dito contro la sola Tesla appare alquanto pretestuoso. Il livello di privacy che possiamo attenderci è sempre più basso e se non vogliamo rinunciare ai benefici che ci porta la tecnologia, non ci resta che farcene una ragione. Nel dubbio, però, magari evitate di appartarvi su una Tesla, se ci tenete a non dare spettacolo.

Fonte: Reuters


Pubblicato da Emanuele Colombo, 08/04/2023
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