Dall'esemplare che non si apre in alcun modo, alla Model 3 con batterie andate in avaria dopo 3 settimane. Ma sono casi isolati
PIANTAGRANE? Che a voi piaccia, oppure no, la Tesla Model 3 una medaglia già se la è guadagnata. Nessun'altra auto aveva mai fatto tanto parlare di sé, prima ancora di arrivare sul mercato. Elogi, ma anche critiche. Se il piano di Elon Musk era quello di attirare l'attenzione, allora missione compiuta. Ora che la "Tesla per il popolo", almeno negli Stati Uniti, comincia a poco a poco a frequentare i garage e le strade statali, ecco che dalle indiscrezioni la community è passata alle osservazioni concrete. Premessa: sembra che la maggior parte dei proprietari sia pienamente soddisfatta. Ad altri, invece, la Model 3 ha riservato qualche brutta sorpresa.
SONNO PROFONDO Curiosando online tra i numerosi forum dedicati a Tesla Model 3, si viene a conoscenza di episodi anche allarmanti. Un proprietario, ad esempio, documenta con tanto di video la sventura capitatagli una mattina in cui la sua Tesla, di svegliarsi dalla fase rem, non ne ha più voluto sapere. In sostanza, la sua Model 3 non ha più dato segni di vita: chiave che non funziona, portiere che non si aprono. Il software dell'applicazione mobile per la gestione da remoto completamente in tilt. E quel che è peggio, in tilt a due settimane di distanza dalla consegna.
LA STIAMO PERDENDO Il video (guarda la gallery) mostra i tentativi di sbloccare la portiera con la tessera magnetica, senza sortire alcun risultato. Niente luci, niente suoni, encefalogramma totalmente piatto. Nonostante il cavo di ricarica fosse inoltre collegato alla rete domestica. Lo sfortunato protagonista del Tesla-imprevisto non è nemmeno un novellino: nel suo box, accanto a Model 3 convive una Model S P85D. Questo per dire che il malfunzionamento non era affatto dovuto a inesperienza o scarsa dimestichezza con la tecnologia. Fortuna che il pargoletto o il cagnolino, al momento del black out, non si trovavano a bordo dell'auto.
È SOLO UN RUMORINO... Un altro utente, ritirata la sua Tesla Model 3 allo store di Denver, in Colorado, avrebbe immediatamente rilevato strani rumori e vibrazioni provenienti dal telaio non appena le ruote avessero rotolato su una superficie irregolare. Tornato in concessionaria, il cliente avrebbe trovato conferma dei suoi sospetti anche da parte di un tecnico, incapace tuttavia di risolvere il problema, dovuto con ogni probabilità a un difetto di sospensioni. Col centro di assistenza al completo per tutta la successiva settimana, e nessuna auto di cortesia disponibile in quel momento, l'avventura del neoproprietario Tesla davvero non è nata sotto una buona stella.
TRADITO DALLE BATTERIE Ma l'episodio più antipatico è forse quello capitato a un acquirente la cui Model 3 avrebbe dapprima dato problemi con l'impianto di illuminazione posteriore, presto risolto dall'assistenza, e successivamente (ma pur sempre a tre settimane dalla consegna) con il pacco batterie. Una spia di allarme che suggerisce di sottoporre gli accumulatori ad un check up: peccato che il locale service Tesla avesse uno slot libero soltanto dopo altre tre settimane. Sta di fatto che sette giorni dopo l'accensione della spia, le batterie sono entrate definitivamente in sciopero. E per un'auto elettrica, non è il massimo.
TUTTO NELLA NORMA Abbiamo riportato solo i casi limite, cioè le testimonianze di persone che con Tesla Model 3 (e con la fortuna) hanno ora tutto il diritto di sentirsi in credito. Sui forum, tuttavia, non manca neanche chi, della baby-Tesla, tesse le lodi e si spertica a descrivere il rapporto idilliaco tra lui e la sua amorevole sedan a corrente alternata. Ancora presto, quindi, per giudicare in senso assoluto il grado di affidabilità di un modello talmente rivoluzionario, da non avere precedenti nella storia. E anche quando Tesla dovesse sottoporre a un richiamino il suo prodotto di volume, per l'industria di settore non sarebbe certo il primo caso.