Nessun freno per Elon Musk, che a fine aprile ha dato il via a una tempesta nella sua stessa azienda - Tesla - licenziando l'intera squadra alla guida delle stazioni di ricarica rapida ''Supercharger''. La mossa ha mandato in fibrillazione il mondo dell'automobile elettrica, con l'addio dei ''pesi massimi'' del settore, i senior manager Rebecca Tinucci e Daniel Ho, e il sacrificio di circa altri 500 dipendenti. Un colpo di scena dietro l'altro, come in una sceneggiatura di un thriller aziendale, considerando che soltanto un mese fa l'ad aveva annunciato un taglio al 10% della propria forza lavoro complessiva. Insomma, tempi non certi sereni in casa Tesla.
Tesla Supercharger: a rischio i piani di sviluppo?
CONTENERE I COSTI Annunci generici a parte, la decisione è arrivata come un fulmine a ciel sereno, con Musk che ha comunicato la drastica manovra attraverso un messaggio interno all'azienda, sottolineando la necessità di essere ''assolutamente risoluti nel processo di ristrutturazione aziendale e di riduzione dei costi''. Una dichiarazione che ha fatto tremare i pilastri dell'intera Casa automobilistica, mettendo forse in discussione anche la futura crescita del marchio sui mercati nei prossimi mesi. Ma non è la prima volta che Musk scuote le fondamenta di Tesla con un taglio netto. Secondo il visionario Ceo, una parte della dirigenza non sta prendendo sul serio l'importanza di contenere i costi, un aspetto cruciale soprattutto dopo il calo dei ricavi del 10% registrato nel primo trimestre del 2024, il primo dal lontano 2020. Una doccia fredda per gli investitori, mentre per Musk è un campanello d'allarme che suona forte e chiaro: è ora di stringere i denti. E il portafogli, soprattutto.
Tesla Supercharger: la rete di ricarica ha sempre garantito un vantaggio al marchio americano sulla concorrenza
ARMA SPUNTATA L'azzeramento - o quasi - della divisione Supercharger ha sollevato un polverone di domande sul futuro delle stazioni di ricarica, a lungo considerate uno dei segreti del vantaggio competitivo di Tesla sui concorrenti. Con oltre 50 mila colonnine di ricarica Supercharger sparse per il mondo, di cui più di 15 mila solo negli Stati Uniti e in Canada, la mossa rischia di cambiare radicalmente le carte in tavola. E se alcuni rivali storici come Ford, General Motors e Rivian avevano recentemente stretto accordi per l'utilizzo dei Supercharger, ora il futuro sullo sviluppo della rete di ricarica è più incerto. Un'enorme incognita che ha sollevato ben più di qualche curiosità nel settore, in attesa di capire quale sarà la prossima mossa di Elon Musk. Già, perché mica è finita qui: sotto la scure rischiano di finire anche molti degli addetti agli affari istituzionali, mentre voci di corridoio confermano che il massiccio ridimensionamento dell'organico potrebbe coinvolgere ben più del 10% dei lavoratori, forse addirittura un quinto del personale. A quando la prossima ''asportazione chirurgica''? In base all'esperienza, da un momento all'altro.