Tesla chiede aiuto ad Apple per risalire alle mail del suo ex dipendente (ora al servizio di Xpeng) accusato di spionaggio
SPIA IN CASA Quando 007 is nothing. Un ex ingegnere di Tesla, Guanzhi Cao, è stato accusato di avere rubato e condiviso file con informazioni riservate riguardo il sistema di Autopilot. Secondo gli uomini di Elon Musk i documenti sarebbero stati caricati su un iCloud personale per essere poi passati all'azienda cinese Xpeng. Cao sembra aver caricato nel 2018, sul proprio account personale di iCloud, alcuni file che conterrebbero proprio il codice sorgente della tecnologia autopilot di Tesla. L’ex dipendente dell’azienda americana è stato dunque citato in giudizio dai legali di Musk per il furto di segreti commerciali relativi alle proprie tecnologie.
LA GIUSTIFICA Guanzhi Cao ha negato di aver rubato informazioni segrete ma stranamente ora ricopre il ruolo di “head of perception” in Xpeng. Cao ha cancellato circa 120.000 file a settembre 2018, cercando di eliminare qualsiasi prova del misfatto, disconnettendo anche il proprio account iCloud e cancellando la cronologia del browser. Insomma ha decisamente tentato di coprire le sue tracce in ogni modo segno, evidente che anche lui sa di non aver agito nel rispetto della legalità. Quello che probabilmente interessa Tesla è capire la data in cui ha accettato l’offerta della concorrenza cinese.
UNITI Tesla ha deciso di chiedere aiuto ad Apple per risalire alle mail del suo ex dipendente, e avviare procedure di analisi forense su tutti i suoi dispositivi. Anche se in realtà Tesla e Apple sono rivali nella corsa alla guida autonoma, oggi hanno un nemico comune: Xpeng. Per questa ragione hanno deciso di unire le forze per fermare un’azienda che sembra voler usare ogni mezzo, lecito e non, per superare la concorrenza.
IL PRECEDENTE Non è la prima volta che Xpeng è coinvolta in atti di spionaggio. Lo scorso anno un ex dipendente di Apple le avrebbe fornito informazioni riservate. L’ex dipendente della Mela era stato fermato da agenti federali all’aeroporto Internazionale di San Jose dopo avere acquistato un biglietto per il primo volo disponibile per la Cina. L’uomo si sarebbe appropriato di documenti riservati di Apple; ha infatti confessato alle autorità che i dati erano stati memorizzati sul pc della moglie ed è stato poi arrestato con l’accusa di furto di segreti commerciali.
NON SONO STATO IO L’azienda Xpeng, come c’era da aspettarsi, nega di avere avuto ruoli sia nella vicenda del furto brevetti di Apple, sia in quella di Tesla. Il colosso cinese ha alle spalle il gigante cinese Alibaba e Foxconn (partner di Apple) e si presenta come una startup che vuole rivoluzionare il mondo dell’auto a zero emissioni. Ora si aspetta l’esito delle indagini per capire se l’ex dirigente ha lavorato nel rispetto della legge, intanto seguiamo questa spy-story degna di un film holliwoodiano.