La parola magica per prosperare nella ultracompetitiva sfida della mobilità del futuro è autosufficienza. L'Europa ha il capitale umano, tecnologico e industriale, non il capitale ''chimico'', cioè un capitale del quale è invece ricco un Paese di nome Cina. Se vengono a mancare le materie prime, l'intero apparato soffre. Per il presidente di Renault Jean-Dominique Senard, la recente decisione della Cina di limitare le esportazioni di due metalli, il gallio e il germanio, largamente utilizzati nei semiconduttori e nei veicoli elettrici, equivale a una vera e propria ''tempesta''.
Jean-Dominique Senard discute con Luca de Meo, CEO di Renault Group
LA GUERRA DEI METALLI L'allarme lanciato dal numero uno del marchio francese e riportato da Automotive News Europe esprime una preoccupazione che ogni giorno, ormai da anni, affligge i Costruttori auto Ue. Una preoccupazione che deriva dalla forte dipendenza che lega l'industria dell'auto europea alla superpotenza asiatica, quindi dalla necessità di stabilire, alimentare e rafforzare una costosa catena di approvvigionamento. ''Quando parlo di tempesta cinese, mi riferisco alla forte pressione odierna relativa alle importazioni di veicoli cinesi (elettrici) in Europa'', afferma Senard. ''Siamo in grado di produrre veicoli elettrici, ma stiamo lottando per garantire la sicurezza delle nostre forniture'', aggiunge il dirigente Renault. ''L'industria cinese dei veicoli elettrici e la catena di approvvigionamento delle materie prime sono il risultato di anni di investimenti i quali, per essere replicati, costerebbero miliardi di euro. La Cina, e nessuno può biasimarli per questo, sta mettendo le mani sulle miniere e soprattutto sulla trasformazione dei metalli usati per costruire le batterie. La guerra del futuro - avverte Senard - sarà una guerra di metalli''.
PERFETTI SCONOSCIUTI Secondo il Critical Minerals Intelligence Centre del Regno Unito, la Cina è il principale produttore globale sia di gallio, sia di germanio. Nel caso del gallio, la Cina catalizza addirittura il 94% dell'intera produzione mondiale. Settore auto, ma non solo: il germanio è ampiamente utilizzato in chip per computer ad alta velocità, plastica e in applicazioni militari come dispositivi per la visione notturna e sensori di immagini satellitari. Dal canto suo, il gallio trova la sua maggiore applicazione nei radar e nei dispositivi di comunicazione radio, nei satelliti e nei LED.
Con carenza di gallio e germanio, a rischio forniture microchip
A MALI ESTREMI... E-FUEL? In sostanza, le restrizioni alle esportazioni di gallio e germanio deliberate le scorse settimane dal Governo della Repubblica Popolare stanno intensificando una guerra tecnologica con gli Stati Uniti e potrebbero provocare potenziali ulteriori interruzioni delle catene di approvvigionamento globali. L'Europa, come spesso accade, è il vaso di coccio al centro della disputa. Nello scenario peggiore, sarà costretta a individuare alternative. ''Se scoppierà una crisi geopolitica, i danni alle fabbriche di batterie alimentate esclusivamente da prodotti provenienti dall'estero saranno considerevoli'', sostiene Senard. ''E in caso di un'improvvisa carenza di batterie a causa della scarsità di materie prime, lo sviluppo di carburanti alternativi come i carburanti sintetici e l'idrogeno diventerebbe cruciale''. La (possibile) crisi dei metalli come argomentazione (un'altra) a sostegno della convivenza tra alimentazione a batteria ed e-fuel?