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Green Deal

European Automotive Act, l"agenda Urso" spiegata facile


Avatar di Lorenzo Centenari, il 26/09/24

2 mesi fa - I 3 punti sui quali si basa la proposta italiana in materia di transizione EV

Target EV 2035, cos'è lo European Automotive Act proposto da Urso
Biocarburanti e non solo. I tre pilastri sui quali poggia la proposta italiana all'Unione europea relativa ai target 2035

Dalle parole alle... parole, ma almeno stavolta le parole sono state pronunciate nella sede che, ai fini del risultato, sembra quella più opportuna. E tra le parole pronunciate a Bruxelles dal ministro Urso, spunta un neologismo: è European Automotive Act. Ma procediamo in ordine. 

ATTO DI CORAGGIO Come da programma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha partecipato oggi giovedì 26 settembre al Consiglio Competitività dell'Unione Europea a Bruxelles. Nel suo intervento, Urso ha presentato ai colleghi europei le linee guida della proposta italiana per una nuova politica industriale europea. Proposta che a grandi linee segue le indicazioni del report Draghi e che, nelle intenzioni, verrà formalizzata in un ''non-paper'' con gli altri Paesi che ne condividono i contenuti. Con riferimento alla querelle sulle scadenze imposte dalla Ue in materia di decarbonizzazione del settore auto, Urso sostiene l’introduzione di un ipotetico “European Automotive Act” che tuteli il comparto e stabilisca obiettivi più aderenti alla odierna realtà socioeconomica. E in che costa consiste questo European Automotive Act?

PROCEDURA DI EMERGENZA In generale, come già annunciato, l'Italia esprime la necessità che la Commissione Europea anticipi dal 2026 ai primi mesi del 2025 la presentazione dei report sul settore previsti dal Regolamento sulle emissioni di CO2 per i veicoli leggeri, attivando di conseguenza la clausola di revisione dall’articolo 15, al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop ai motori endotermici nel 2035. Più in particolare, L’Italia considera questo termine raggiungibile solo se si realizzano tre condizioni fondamentali:

  1. Istituire un fondo di sostegno per l’intera filiera e per i consumatori che acquistano vetture elettriche prodotte in Europa.
     
  2. Adottare un approccio che favorisca la neutralità tecnologica, riconoscendo un ruolo importante ai biofuel, agli e-fuel e all'idrogeno.
     
  3. Definire una strategia per garantire l’autonomia europea nella produzione di batterie, utilizzando materie prime critiche estratte e lavorate nel Continente.


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NEOREALISMO “Il rischio concreto che corre il settore è la scomparsa di interi segmenti industriali e la distruzione di numerosi posti di lavoro. Se non interveniamo subito, tra qualche mese troveremo in piazza gli operai dell'industria europea, così come avvenuto qualche mese fa con gli agricoltori”, afferma il ministro Urso. “È necessario, come dice Draghi, affrontare la tematica senza paraocchi, senza ideologie, ma con una visione di neutralità tecnologica. Altrimenti l'Europa non reggerà la sfida. Dobbiamo quindi rivalutare il quadro in cui sono state assunte nel 2023 le decisioni correlate al settore dell’auto: i dati che emergono, gli allarmi che ci sono lanciati dall'industria automobilistica e dai sindacati, sono già eloquenti e sufficienti per trarre un primo bilancio. Per questo l'Italia intende accelerare il percorso creando nuove condizioni, affinché siano raggiunti gli obiettivi'', aggiunge Urso.

LA REGOLA DEL TRE Quella che nel titolo rinominiamo ''agenda Urso'' fonda dunque le sue proposte sull'intreccio di tre condizioni delle quali almeno due erano già state invocate in passato. Ovvero: una maggiore sovranità europea nell'approvvigionamento dei minerali necessari per la costruzione di una componente chiave come le batterie delle auto elettriche; una maggiore tolleranza (pur all'interno di un percorso che conduca gradualmente all'abbandono dei motori termici) nei confronti dei carburanti alternativi, siano essi i biocarburanti (sostenuti dall'Italia stessa) o i carburanti sintetici, o e-fuel (dei quali il maggiore ''sponsor'' è la Germania), infine pure l'idrogeno, tecnologia che registra un'approvazione pressoché unanime tra i Paesi membri. Tra i punti dello European Automotive Act, la novità consiste semmai nella richiesta formale di un fondo comune europeo a sostegno sia dell'industria, sia lato domanda, cioè sottoforma di incentivi all'acquisto a beneficio dell'utente finale. Un ecobonus europeo, o qualcosa di simile.

WORK IN CONGRESS Nel corso della discussione in Consiglio, l'attivazione anticipata della clausola di revisione è stata condivisa da Romania, Repubblica Ceca, Malta, Lituania e Slovacchia. L'iter tuttavia è solo all'inizio. Seguiranno la stesura del ''non paper'', nuove discussioni in sede Ue, fino a una decisione. Occorreranno settimane, se non mesi.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 26/09/2024
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