Nascerà un nuovo modo di dire: stallo all'europea. Per mesi l'iter è filato liscio come l'olio, fino a quando gli ingranaggi si sono inceppati. A mettere il bastone tra le ruote ai fan dell'auto elettrica come unica erede legittima della mobilità tradizionale, due nazioni ''dispettose'', Italia e Germania. Stop a diesel e benzina dal 2035 ora clamorosamente in dubbio. Per sbrogliare la matassa, serve compromesso. Stop a diesel e benzina, con deroga ad hoc per i tanto discussi e-fuel?
VENIAMOCI INCONTRO Allo scopo di risolvere l'empasse e raggiungere un accordo che soddisfi anche le richieste dei Paesi dissidenti, ma che allo stesso tempo non tradisca lo spirito della misura, riporta Automotive News Europe citando fondi istituzionali come l’Ue stessa abbia avanzato la proposta di una modifica al regolamento originario che preveda, come sollecitato dalla scettica Germania, un'apertura sui carburanti sintetici, quindi la sopravvivenza dei motori endotermici (almeno quelli adatti a funzionare anche con i nuovi carburanti ''green'' nel serbatoio) anche oltre la fatidica scadenza del 2035. Non si conoscono dettagli più precisi, sta di fatto che l'ipotesi di concessioni al Paese leader dell'industria auto dell'Unione acquista sempre più vigore.
A COLLOQUIO Nel frattempo, la giornata di oggi lunedì 13 marzo è un'altra data chiave. Su iniziativa della Repubblica Ceca, si riuniscono a Strasburgo i ministri dei Trasporti dei Paesi scettici: sul tavolo, lo stop alle auto a combustione interna, ma anche un tema di maggiore attualità come gli standard Euro 7, altra materia di acceso dibattito. Seguiremo gli sviluppi.