Il mercato chiede Suv, circolano voci di chiusura brand una volta cessata produzione di ForFour in partnership con Renault
ORIZZONTI D'accordo l'elettrico, essenziale per restare in gruppo, nonché tecnologia di semplice accesso grazie alle economie di scala di mamma Mercedes. Ma la mobilità a zero emissioni è solo in parte soluzione di sopravvivenza nel futuro. Oggi come oggi, se non hai il Suv rischi di annegare. E Smart un Suv compatto, in programma, non ce l'ha. Colpo di scena: vuoi vedere che il city brand per eccellenza ha le ore contate?
PICCOLO È BELLO, ANZI NO Ad alimentare i rumors di eventuale Smart-smantellamento è principalmente la stampa Usa: laggiù il marchio non ha mai sfondato, e ora che il mercato è più che mai rivolto a sport utility e crossover, la baby Mercedes se la filano davvero in pochi (appena 3.000 unità vendute nel 2017). A differenza della rivale Mini, il marchio Smart ha sì deliberato per la svolta elettrica (dal 2020 gamma 100% full electric), ma ha insistito sulla filosofia small, senza considerare l'alternativa compact Suv, e non è un dettaglio.
LA PISTA CINESE Speculazioni a parte, sembra che Renault abbia intenzione di sospendere la partnership con Daimler una volta terminata (2026) la fabbricazione di Twingo e ForFour. E poiché Mercedes sarebbe contraria a produrre Smart senza avvalersi di joint venture, quale altro destino, se non i titoli di coda? L'unica speranza di continuità potrebbe giungere dal nuovo socio Geely: per il momento, a 20 anni soltanto, Smart si sente dire dai dottori che ha poche speranze di raggiungere l'età adulta.