SIMULATORI E GARE VERE: I PILOTI DAVANTI AL COMPUTER
PARERE AUTOREVOLE A pronunciarsi in merito alla questione dei simulatori non è un leone da tastiera qualunque. Philipp Eng, infatti, se la cava sì molto bene dietro lo schermo (al posto della tastiera, in realtà, c'è il volante), ma soprattutto con le macchine vere. Il pilota austriaco classe 1990 ha vinto gare di Formula e partecipato a diverse competizioni a bordo di vetture BMW: dalla M4 DTM, passando per la M8 GTE e la M6 GT3. Ma, come dicevamo, Eng è anche un esperto di corse sim che vanta molti anni di esperienza nelle gare virtuali. Magari in questo periodo avete più tempo a disposizione e volete emularlo: ecco una rassegna dei migliori videogiochi di auto.
L'ALLENAMENTO DEI PIÙ FORTI
GARE SOSPESE, TRANNE LE VIRTUALI Ora più che mai, con la complessa situazione del Coronavirus che ha fermato anche il mondo sportivo, le gare con i simulatori, al contrario, aumentano, rappresentando l'unica alternativa possibile per i piloti di fare il proprio mestiere. Eng, che lo scorso fine settimana ha partecipato a due delle quattro corse virtuali in programma, è arrivato in finale contro un professionista di prima classe in The Race All-Stars Esports Battle e, il giorno dopo, terzo nell'F1 Esports Virtual Bahrain Grand Prix, prima gara di simulazione organizzata ufficialmente dalla Formula 1. ''In questi tempi, quando tutti devono evitare il più possibile di muoversi in pubblico, è fondamentale avere la mia... 'droga da corsa sostitutiva'. Le competizioni virtuali mi aiutano a rimanere in modalità gara, soprattutto mentalmente. Sebbene il simulatore non sia esattamente uguale alla realtà, le sensazioni sono le stesse che provo su una pista reale così come i miei istinti. Continuare a gareggiare con il simulatore mi permette di mantenerli nitidi. Per me, sim racing è molto più che divertente, mi aiuta anche a migliorare come pilota professionista''.
L'IMPEGNO DI BMW MOTORSPORT E se la Casa tedesca ha deciso di spendere tante energie con i simulatori, beh, qualcosa vorrà dire. L'attenzione si concentra su due piattaforme: iRacing e rFactor 2. I piloti BMW e alcuni dei migliori piloti di sim del mondo competono regolarmente sulla piattaforma iRacing, principalmente a bordo della BMW M8 GTE virtuale. Proprio sabato Bruno Spengler (CAN), Nick Catsburg (NED) e Jesse Krohn (FIN) hanno monopolizzato il podio con la BMW M8 GTE nell'IMSA Super Sebring Saturday. Anche la serie Digital Nürburgring Endurance ha recentemente iniziato a tenere le sue gare sulla piattaforma iRacing. Lì, i piloti BMW e la BMW Juniors corrono sul Nordschleife con la Z4 GT3. La seconda piattaforma, invece, è rFactor 2 che ospita la BMW SIM M2 CS Racing Cup, in cui il nuovo BMW Junior Team partecipa regolarmente.
SIMULATORI: QUASI COME L'AUTO VERA
L'EVOLUZIONE DEI SIMULATORI Phillip Eng era un adolescente quando si è avventurato per la prima volta nel mondo delle corse virtuali: ''Avevo 17 anni, credo, e il mio simulatore era tale che ho dovuto spostare i miei quaderni su un lato, bloccare il volante sulla scrivania e fissare i pedali sul pavimento usando del nastro adesivo. Il modo in cui le corse sim si sono sviluppate da allora, e in particolare negli ultimi mesi, è davvero impressionante. Il simulatore che ho a casa è abbastanza buono, per essere un oggetto in commercio. Tuttavia, è a chilometri di distanza da ciò che può fare il simulatore BMW Motorsport. Infatti, poiché si muove su una piattaforma flessibile, tu come pilota, senti ogni ostacolo e urto, proprio come faresti nella realtà. Per me, il modo in cui l'auto mantiene la strada è appena diverso dalla realtà''.
PILOTI REALI E VIRTUALI, CHI VINCE?
CHI È PIÙ FORTE? Diremmo che la sfida si conclude in parità, almeno per il momento. I piloti professionisti non possono ancora competere con i migliori piloti di sim del mondo. secondo Eng : ''Ciò è principalmente dovuto all'incredibile quantità di tempo che questi ragazzi hanno trascorso nei simulatori nel corso degli anni. Mi piace confrontarlo con l'allenamento fitness. Se mi alleno regolarmente e faccio, diciamo, 350 chilometri a settimana sulla mia bici, allora sarò abbastanza in forma. Se però ho due settimane di pausa perché sono da qualche parte a correre, allora il mio livello di preparazione atletica scende di nuovo. Questa è esattamente la differenza tra me, che non sono regolarmente nel simulatore durante una stagione normale, e un pilota professionista di sim - che ha anche molto talento”. Infine, se i piloti veri possono andare forte con i simulatori, è vero anche il contrario? Secondo il driver BMW non è così semplice: “Sono sicuro che i migliori abbiano il know-how tecnico e il potenziale di guida necessari. Tuttavia, in una vera macchina da corsa, devono prima imparare a gestire il fatto che potrebbero ferirsi se commettono un errore. Lo noto con me stesso. Prendo sempre più rischi nel simulatore rispetto a una vera macchina da corsa”.