Sono divertenti. Piacciono. E le cose che piacciono, si sa, si trova sempre il modo di giustificarle. Anch'io mi sono divertito a realizzare la comparativa tra i monopattini elettrici, ma guardando al resto della mobilità urbana non posso fare a meno di constatare quanto la loro sicurezza sia un problema. Sono bastati nove mesi, dal giugno del 2020 a oggi, per registrare nella sola Milano oltre 1.000 incidenti in cui era coinvolto un monopattino elettrico. I dati più aggiornati provengono dal convegno Monopattini e dintorni: sicurezza, rischi, norme, tenutosi lunedì 21 marzo all'auditorium Testori di Palazzo Lombardia. E i dati esposti, anche se legati alla sola realtà milanese, devono far riflettere.
LE CAUSE DEL DISASTRO ''Troppo spesso, gli utilizzatori di monopattini non rispettano le regole: imboccano sensi unici contromano, non rispettano i limiti di velocità né i semafori e viaggiano sui marciapiedi'', ha detto Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, che tuttavia sottolinea anche come non tutto sia stato fatto a dovere: ''In Corso Buenos Aires e Corso Venezia, da quando sono state realizzate le piste ciclabili, gli incidenti sono passati da 28 del 2017 a 182 del 2021, con un aumento secco del 650%''. Aumento che va di pari passo con l'incremento vertiginoso di questi veicoli nella metropoli, va detto. Imprudenza, arroganza, ciclabili mal concepite sono tutti elementi di rischio, ma anche le caratteristiche tecniche del veicolo vanno prese in esame.
Comparativa monopattini elettrici: un momento della sfida sulle piste ciclabili
IL PROGRESSO DEGLI ALTRI Guardiamo che cosa è successo agli altri mezzi di trasporto. Le auto sono diventate sempre più robuste e più ricche di sistemi di assistenza, così da dimostrarsi più efficaci nel prevenire gli incidenti e più protettive nei crash test Euro NCAP. Anche le moto sono molto più sicure di un tempo, grazie ad ABS, controllo di trazione e, in certi casi, anche del controllo di stabilità. Con la frenata automatica che in forma embrionale ha già debuttato su Ducati Multistrada e alcuni modelli di BMW e KTM. Le stesse biciclette sono migliorate, con ciclistiche più solide, freni più potenti e gomme più larghe. Alcune bici elettriche hanno persino l'ABS (qui la Bianchi e-Omnia; qui invece la prova della e-bike Bosch) I monopattini, invece...
LA SICUREZZA DEI MONOPATTINI I modelli atti a circolare secondo la legge non possono superare il mezzo chilowatt di potenza e i 25 km/h di velocità, ma se guardiamo che cosa succede all'estero c'è una frenesia globale alla ricerca di maggiori prestazioni: che comportano anche un maggior peso e gomme più larghe, il cui contributo alla stabilità è tuttavia molto modesto. La fisica insegna: passo corto e baricentro alto non permettono di frenare forte, pena la perdita di aderenza o il ribaltamento. Di qui non si scappa. La capacità di decelerare, sui monopattini, rimarrà sempre non uno, ma molti passi indietro alla ripresa e alla velocità. Anche perché senza una sella con determinate caratteristiche, la possibilità di rimanere sul veicolo in caso di inchiodate è zero. I monopattini - prendiamone atto - sono veicoli intrinsecamente meno sicuri di tutti gli altri.
Eskootr S1-X, il monopattino da corsa
PROPOSTO UN GIRO DI VITE Tra l'altro, mentre le auto hanno dovuto cambiare forma e far propria tutta una serie di accorgimenti per risultare meno lesive nei confronti dei pedoni e dei ciclisti, questo non vale per monopattini e bici (elettriche e non). Che saranno anche più piccoli e leggeri, ma non per questo innocui. E come sottolineato anche dal Ministro De Corato, questi veicoli vengono spesso condotti sui marciapiedi, tra i pedoni, in spregio alle leggi che già li regolamentano. Che cosa si intende fare al riguardo? Il consiglio regionale della Lombardia, già l'8 febbraio scorso, ha approvato una proposta di legge al Parlamento per modificare l'attuale normativa sui monopattini elettrici. Fra le novità, l'obbligo di copertura assicurativa per tutti gli utilizzatori, l'obbligo a un corso di abilitazione per i minorenni, l'uso del casco esteso a tutti (ora è solo per i minorenni) e omolgazione di ogni monopattino circolante tramite il marchio CE.
BISOGNA CAMBIARE APPROCCIO Miglioramenti? Forse, ma restano fuori alcuni aspetti fondamentali. Il primo è che non serve inasprire una legge se tanto nessuno la fa rispettare. Secondariamente, gli interventi proposti paiono più orientati al dopo che al prima dell'incidente. Nessuno, per esempio, ha ancora fatto notare che monopattini e bici sono troppo silenziosi: i pedoni non si accorgono del loro arrivo. Proprio come le auto elettriche, anche a questi veicoli servirebbe un avvisatore acustico continuo, così da ridurre almeno quella parte di incidenti che vedono i pedoni colti di sorpresa. Andare avanti così è voler dare una bella spinta alla selezione naturale.