Ecco come #Shell e #GordonMurray hanno sviluppato una citycar iperefficiente
A QUALCUNO PIACE PICCOLA Ricordate la Gordon Murray T25? La citycar formato sardina che si potrebbe parcheggiare in un loculo, tanto è piccola e corta? Bene, quelli di Shell – insieme ai designer Gordon Murray – ci hanno lavorato sopra per trasformarla in una delle auto più frugali e “pulite” in circolazione. Capace di quasi 28 km con un litro in condizioni reali, se è vero che – a lavori finiti – Shell ha registrato un’efficienza del 5% superiore rispetto a una T25 classica.
MESSA A DIETA Già, ma come è cambiata? Posto che la Shell concept car cattura l’occhio soprattutto per il suo look quasi hawaiano con questa livrea dei colori sociali Shell, e che lo schema a tre posti (uno anteriore e due posteriori) rimane saldo, il cambiamento è per lo più nascosto. Per misurarlo serve innanzitutto una bilancia: -80 chili, per un totale di 550. Praticamente la metà di una compatta tradizionale. Un risultato possibile grazie all’uso di pannelli in fibra di carbonio, più resistenti e leggeri, e ad un telaio tubolare rimodellato per pesare meno.
QUESTIONE (ANCHE) DI CX La T25 di Shell, poi, ha anche un cx più basso: 0,29 contro 0,37. Un dato limato grazie ad alcuni accorgimenti aerodinamici, tra i quali speciali copricerchi e piccole prese d’aria. Senza dimenticare che questa citycar è lunga 240 cm per 130, per sgusciare meglio nel traffico e che monta un piccolo ma efficiente motore da 660 cc da 51 cavalli.
ANCHE L’OLIO VUOLE LA SUA PARTE Anche su questo, però, il “gruppo di studio” Shell-Murray ha messo mano. Nuovi pistoni, fasce elastiche e molle delle valvole; bielle ridisegnate per abbassare il picco di coppia e interventi minuziosi a ridurre le perdite, il tutto per rendere questo piccolo tre cilindri ancora più parco. Risultato: a 45 km/h costanti, la Shell concept car fa i 2,2 litri per 100 km, con un piccolo aiuto anche da speciali lubrificanti formulati ad hoc dalla casa della conchiglia gialla per il suo prototipo. Dunque, il futuro sarà pure dell’auto elettrica, ma volendo un’alternativa c’è. Progettare auto leggere, con piccoli motori e più efficienti in tutte le loro componenti potrebbe altrettanto contribuire a ridurre consumi ed emissioni.