Come ogni anno, anche il poster del Salone di Ginevra 2011 parla del mondo automotive. La scelta per quest'anno è legata all’ottimismo del ritorno al piacere dell’auto, con una giovane signora alla guida di un’auto scoperta. E una sciarpetta verde a ricordare i temi ecologici e l’invadenza del marketing senza freni.
RIPARTENZAIl Salone di Ginevra 2011 (aperto al pubblico dal 3 all’11 marzo) segnerà, comunque vada, una ripartenza. Dopo anni di perdite vertiginose, nel senso di immatricolazioni e fiducia in caduta libera, al mondo automotive serve una boccata d’aria fresca. Ottimismo, in primis, per chi deve trovare il coraggio di investire e proporre nuovi modelli, con un mercato che sembra non rispondere agli stimoli. Anche in questo le Case si sono divise e c’è chi rinnova la gamma a getto continuo e chi rimanda a tempi migliori. Ecco perché la classica “locandina” del Salone di Ginevra, quella che caratterizza gran parte degli strumenti di comunicazione del Salone ha la sua importanza. E quella del 2011, appena rilasciata online, strizza l’occhio al piacere. Piacere della bella auto, scoperta, e piacere di vedere una bella donna alla guida. Certo, tutto è stilizzato e in stile cartoon, ma a partire dalla scelta dei colori non mancano spunti di riflessioni e sorprese legate al moderno marketing a motori.
DICHIARAZIONI Sono gli stessi organizzatori del Salone a dichiararlo apertamente: l’auto del futuro deve essere funzionale, versatile economica ed ecologica. Ma non importa quali siano le dotazioni tecnologiche, al centro deve rimanere l’elemento umano. Quasi un manifesto o forse un allerta aggiungiamo noi, per fermare l’emorragia di passione e consensi che, stando alle ultimi analisi, sembra aver colpito alla base il rapporto tra clienti ed automobile. Non si tratta di un fattore secondario ma, a pensarci bene, elemento fondante dietro al successo dell’automobile. Che si compra perché serve ma anche perché piace. Magari spendendo più del necessario per il piacere i possederla, oppure per manifestare il proprio stile di vita. Se questo legame dovesse diluirsi il rischio è quello di un futuro dove si sceglierebbe l’auto come si sceglie il più banale degli elettrodomestici. Lecito, forse più economico, ma anche pericoloso per chi le auto le ama e per chi le vende.
COMPITO IN CLASSE Ecco quindi il messaggio e il substrato sui quali ha lavorato l’agenzia di pubblicità Polyconsult di Berna. Agenzia che, ancora una volta, ha battuto la concorrenza interpretando al meglio il tema del concorso indetto dagli organizzatori, che chiedeva di tradurre in immagini i concetti di tecnologia, ecologia, con al centro il gusto del trasporto individuale ed ecologico. A ben guardare molti se non tutti gli elementi ci sono. C’è il cielo azzurro con le nuvole, c’è un volante e un parabrezza che dipingono alla lontana i contorni di una spider. Il link tra ambiente e auto scoperta tenta di ammiccare al nuovo legame tra auto poco inquinanti e coscienza ambientale. Ma su tutto c’è lei, una gentil signora, che invero senza cintura e con solo una mano sul volante come non si dovrebbe mai fare, sembra godersi beata i capelli scompigliati e guarda avanti.
QUOTA ROSA E per una volta non si tratta del solito abbinamento donne e motori. Almeno, a noi non pare. Soprattutto perché la gentil signora non ammicca in vestiti succinti all’immaginario tipo del mondo romagnolo. Qui il gioco è forse meno emozionante e sanguigno ma molto più realista. La donna è al volante nel vero senso della parola, perché ormai conta molto se non di più dell’uomo nella scelta dell’automobile e, quindi, anche sul fatturato di chi le produce. Non più tardi di qualche settimana fa è uscita un’indagine del Boston Consulting Group secondo la quale, nel 63% dei casi un’auto nuova non “entra in famiglia” se non c’è l’approvazione femminile. Ma anche in Italia i costumi sono cambiati, come rileva l’Unrae nella sua analisi annuale del mercato nazionale, che attribuisce alle donne il 41% delle immatricolazioni nostrane nel 2010. Un dato che non lascia spazio a dubbi e interpretazioni: il gentil sesso se non è ancora assurto al ruolo di decision maker ha comunque un potere di veto molto forte.
SCIARPA SUBLIMINALE In chiusura d’analisi rimane spazio per la dietrologia o forse per quella che ormai deve essere considerata una naturale e sempre più forte ingerenza degli sponsor nei temi di comunicazione, anche quelli istituzionali. Non può essere un caso che la sciarpa, o foulard che dir si voglia, esibito dalla signora nel poster abbia lo stesso colore del principale sponsor del salone “il gas naturale”. Navigando sul sito web del Salone il banner con link diretto al sito dello sponsor è a pochi centimetri dal foulard e siamo quasi al limite del messaggio subliminale. Niente di male forse ma un segno dei tempi. E in fondo, in un periodo dove chi investe ha sempre più potere, un ennesimo segno che anche la creatività non può essere pura al 100%. Così va il mondo, come accade togliendo due ruote nel motomondiale dove pare che la prossima moto di Valentino Rossi avrà una livrea più lontana dal rosso tradizionale e più squillante, per apparire meglio in televisione e al contempo far felice il munifico sponsor.