Dopo le dolci (non solo metaforicamente) festività natalizie. Dopo gli eccessi della notte più lunga dell'anno. All'arrivo del nuovo anno, ecco che arrivano nuovi...rincari. Una notizia dal sapore ben più che amaro per milioni di automobilisti e utenti della strada che vedranno così aumentare il costo del trasporto per andare al lavoro. Dal 1° gennaio, il pedaggio delle autostrade aumenterà del 2,3%, secondo l'indice di inflazione Nadef previsto per il 2024 (qui vi anticipiamo come potrebbero essere i caselli del futuro). Eventuali aggiustamenti rispetto a tali incrementi tariffari, sia in difetto sia in eccesso, saranno stabiliti con l'aggiornamento di ciascun Piano Economico Finanziario (Pef). Questa regolamentazione si applica alla rete autostradale a pedaggio in tutta Italia, che comprende circa 6.000 chilometri.
Anno nuovo, pedaggio nuovo...
AUMENTI NON ANCORA COMUNICATI Un decreto interministeriale, al momento ancora non reso pubblico, determinerà l'entità degli aumenti tariffari. Tale aumento tiene conto dell'implementazione degli investimenti pianificati e di altri fattori, con variazioni percentuali in base alla società concessionaria responsabile della gestione della rete autostradale. In passato, fino al 2018, gli aumenti dei pedaggi sono stati quasi automatici: a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova il 14 agosto di quell'anno, questa pratica è stata fondamentalmente sospesa fino al 2022. Dall'1 gennaio 2023, alcuni rialzi hanno ottenuto l'approvazione del Governo e da allora il ''meccanismo'' del rialzo ha ripreso a funzionare.
Pedaggi autostrade, gli aumenti di gennaio 2024
VIAGGIARE COSTA (CARO) Per quanto riguarda le previsioni, il principale operatore, Autostrade per l'Italia (Aspi), che gestisce la metà della rete autostradale a pedaggio, prevede di investire 1,4 miliardi di euro nel 2024 per migliorare gallerie, viadotti e barriere di sicurezza. Questo investimento rientra in un piano decennale da 21,5 miliardi volto a rigenerare la rete autostradale, che ha mezzo secolo, e ad estenderne la durata di vita di ulteriori 50 anni. Nel 2023, Aspi ha ottenuto un aumento del 3,34% durante l'intero anno (+2% dall'1 gennaio e +1,34% dall'1 luglio). Per il 2024, si prevede che gli aumenti si aggireranno intorno al 2%. Il secondo gestore, il gruppo Astm (Gavio), concessionario, tra gli altri, delle autostrade A4 Torino-Milano, A6 Torino-Savona (Autostrada dei Fiori) e A15 Parma-La Spezia (Cisa), ha investito 850 milioni di euro nel 2023, indicando la possibilità di un aumento delle tariffe. L'unica eccezione potrebbe essere rappresentata dalle autostrade A24-A25 Roma-L'Aquila-Teramo e la diramazione Torano-Pescara: il governo ha restituito la concessione delle autostrade laziali e abruzzesi alla società Strada dei Parchi (Gruppo Toto), ma ha imposto il blocco delle tariffe dall'1 gennaio 2024 fino al 2032.