L’AUTOPILOTA TESLA FA I CAPRICCILo scorso settembre, Tesla ha lanciato l’aggiornamento Full Self-Driving Beta per i suoi modelli, ma fin dall’esordio del nuovo sistema è sembrato chiaro a tutti che la casa automobilistica americana non era così sicura sul perfetto funzionamento del software poiché ha invitato a sottoscrivere un accordo di non divulgazione. Naturalmente, molti di questi consensi sono stati ignorati, ma è stato lo stesso Elon Musk ad anticipare la notizia sui problemi del softwareil mese scorso quando ha annunciato un ripristino a una versione precedente a causa di “alcuni difficoltà” riscontrate con l'upgrade. Sfortunatamente per Tesla e il suo capo, le cose non sono migliorate molto da allora, e il gigante dei veicoli elettrici si è visto costretto a richiamare volontariamente circa 11.700 veicoli dopo aver identificato che un “errore di comunicazione può causare un falso avviso di collisione (FCW) o un'attivazione inaspettata del sistema di frenata di emergenza (AEB)”, afferma l'NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia per la sicurezza stradale americana). Il richiamo hacoinvolto numerosi esemplari e tutti hanno in comune l'accesso anticipato al programma Full Self-Driving Beta. Tra i lati positivi, i vertici di Tesla hanno affermato di non avere avuto notizia alcuna riguardo incidenti o lesioni a causa del software malfunzionante, che è stato lanciato in via definitiva il 23 ottobre scorso. Tuttavia, appena un giorno dopo, i clienti hanno immediatamente cominciato a inviare segnalazioni a Tesla, informando il costruttore che il sistema era difettoso. Questo perché il nuovo aggiornamento includeva una non meglio precisata “disconnessione della comunicazione software” tra due dei microchip di bordo del veicolo.
Richiamo Tesla: la Model 3 in ricarica
COINVOLTI TUTTI I MODELLIQuindi quali modelli sono soggetti ai guasti?L'NHTSA riporta che la Model S, la Model X e la Model 3 sono tutte interessate al richiamo se costruite fra il 2017 e il 2021. Anche la Model Y non è esclusa, ma solo se è prodotta tra il 2020-2021. Detto questo, per adesso non sono arrivate comunicazioni riguardo esemplari distribuiti anche sul Vecchio Continente e quindi in Italia, ma la probabilità è piuttosto elevata. Però, il costruttore americano è già al lavoro e ha rilasciato un aggiornamento via etere (OTA) per risolvere il problema, mentre tutti i proprietari riceveranno una lettera per essere informati sul problema e su come è stato sistemato.Ricordiamo cheTesla normalmente non diffonde richiami, anche quando sembra necessario; quindi, questo potrebbe essere un segno tangibile che la casa automobilistica percepisce la pressionedell’NHTSA, che non ha mai nascosto l’insofferenza per la mancanza di regolamentazione dei sistemi di sicurezza del marchio.