Ricaricare un'automobile elettrica è un'operazione tutt'altro che semplice e immediata. Tiri fuori la tessera - o lo smartphone - , avvii la colonnina, estrai il cavo di ricarica dal bagagliaio, lo colleghi prima all'erogatore di energia elettrica e successivamente al veicolo. E poi aspetti. Questo è il ''rituale'' tipico che attende un qualisiasi possessore di EV. Ma se davvero le zero emissioni sono il futuro (e il 2024 sarà un anno importante a riguardo, ve lo spieghiamo qui) del trasporto privato su ruota, lo stesso non si può certo dire del processo di ricarica, con cavi - a volte anche piuttosto pesanti e ingombranti - che serpeggiano disordinati nei bagagliai, nei garage e nei pressi delle stazioni di ricarica, appunto. Spesso sporchi o bagnati quando piove. Insomma, tutt'altro che comodo e smart (termine ormai utilizzato in modo improprio ovunque). Ma nel prossimo futuro le cose potrebbero cambiare.
Elettrificazione: in Svezia la prima autostrada con ricarica wireless
SENZA CAVI La soluzione per abbandonare queste scomode abitudini, potrebbe essere la ricarica a induzione. Tecnologia che permetterebbe di ''liberare'' i veicoli elettrici dal giogo dei cavi, consentendo una ricarica senza sforzo e senza contatto. È il futuro che ci aspetta? Forse sì, ma non presto. L'idea di trasformare le strade in enormi piastre di ricarica non è una novità e sebbene sembri sicuramente allettante, i costi d'installazione richiesti sono mastodontici e la tecnologia è ancora lontana da una diffusione su larga scala. Tuttavia, qualcosa sembra muoversi: brevi tratti di strade induttive sono già operativi in diverse parti del mondo (e la Svezia è stata un pioniere in questo senso). Ma se ricaricare il veicolo mentre si viaggia appare ancora uno scenario soltanto ipotetico (Stellantis ha provato a far viaggiare all'infinito una Fiat 500e), più concretamente la ricarica wireless può essere una soluzione percorribile nel breve termine nei parcheggi. Invece di collegare manualmente un cavo, basterebbe guidare sopra una postazione di parcheggio adeguatamente allestita e autorizzare il processo di ricarica con un semplice tocco sullo schermo o attraverso il proprio telefono cellulare.
Brevetto Hyundai: le BEV con ricarica a induzione
COME FUNZIONA Il processo di ricarica a induzione per EV funzionerebbe esattamente come per i nostri telefoni: una bobina nel terreno crea un campo magnetico che induce l'elettricità in una bobina sull'auto. Seppur ''semplice'' a parole, questa tecnologia non sarà presto disponibile su scala globale, a causa di ostacoli come la lentezza della ricarica - la batteria del telefono è molto più piccola - e i costi aggiuntivi richiesti. Tuttavia, c'è speranza nel futuro. Aziende come Hevo stanno lavorando su caricatori wireless ad alta velocità (da circa 300 kW di potenza), e l'adozione potrebbe essere incoraggiata dalla standardizzazione della tecnologia da parte della SAE (Society of Automotive Engineers). Tesla è in prima linea (anche se Hyundai ha già brevettato un suo sistema), come sempre, con l'acquisizione della società di tecnologia wireless Wiferion e lo sviluppo di una piastra per i propri veicoli. La ''rivoluzione'' dell'induzione potrebbe realmente modificare l'utilizzo di un'automobile elettrica, rendendo anche la ricarica un procedimento più semplice, immediato e intuitivo, con l'obiettivo di poter dir presto addio ai cavi. Insomma, passo dopo passo la mobilità elettrica sta cercando di risolvere tutte le sue incertezze che ne potrebbero compromettere la difussione di massa. Riuscirà davvero a mettere d'accordo tutti? Soltanto il tempo (non di una ricarica) potrà darci una risposta.