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Finanziaria 2020

Reddito di cittadinanza 2020, le auto e le moto escluse dalla manovra


Avatar di Claudio Todeschini, il 30/12/19

4 anni fa - RdC 2020: le auto e le moto escluse dalla manovra finanziaria

RdC 2020, cosa cambia con la finanziaria: auto e moto escluse

La manovra finanziaria 2020 conferma il reddito di cittadinanza: le limitazioni per auto, furgoni, veicoli commerciali e moto

RDC ANCHE NEL 2020 La Legge di Bilancio 2020, o Finanziaria 2020, è finalmente diventata legge dello stato, dopo settimane di discussioni, emendamenti e modifiche dell’ultimo minuto. Tra le conferme per il nuovo anno c’è anche quella del Reddito di Cittadinanza, la misura che prevede un sussidio integrativo mensile per disoccupati e cittadini con reddito e patrimoni che rientrano in determinati parametri. Chi già lo percepisce, però, dovrà presentare una nuova certificazione ISEE, dal momento che non è previsto il rinnovo automatico. Come per lo scorso anno, anche il RdC 2020 prevede l’erogazione del contributo economico nella misura di 500 euro + 280 per l’affitto, che sale a 1.330 euro al mese per i nuclei familiari con tre figli.

Il sito web dedicato al Reddito di Cittadinanza del Ministero del LavoroIl sito web dedicato al Reddito di Cittadinanza del Ministero del Lavoro

AUTO NEL MIRINO Tra le voci che concorrono a formare il patrimonio complessivo di un nucleo familiare, naturalmente, c’è anche l’automobile, e l’eventuale rimessa in cui viene parcheggiata. I parametri non sono cambiati rispetto allo scorso anno. Il decreto stabilisce espressamente che “nessun componente del nucleo familiare dev’essere intessere intestatario a qualche titolo o avere piena disponibilità di auto immatricolate per la prima volta nei sei mesi precedenti la richiesta di domanda”. Sono quindi esclusi tutti coloro che hanno comprato una macchina nuova negli ultimi sei mesi. La norma vale sia per i veicoli di proprietà che quelli acquistati con formule di noleggio o leasing, per i quali la proprietà non è assegnata direttamente, ma l’uso del veicolo è comunque concesso all’intestatario del noleggio. Il vincolo non vale per le auto usate e per le km 0.

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E LE AUTO USATE? In questo caso si può inoltrare domanda solo se “nessun componente del nucleo familiare è intestatario a qualche titolo o ha piena disponibilità di auto con cilindrata superiore ai 1.600 cc o motociclo con cilindrata superiore ai 250 cc immatricolati nei due anni precedenti la domanda”. Unica eccezione, i veicoli acquistati con agevolazioni fiscali per la disabilità. In questo caso, quindi, ok alle auto e alle moto comprate negli ultimi due anni, purché di piccola cilindrata

Le auto usate sono ammesse nel Reddito di Cittadinanza, ma con qualche vincoloLe auto usate sono ammesse nel Reddito di Cittadinanza, ma con qualche vincolo

OK, MA SOLO SE VECCHIE Tutto il resto vale: la domanda può essere presentata se si possiede un veicolo o una moto di qualsiasi cilindrata, purché immatricolati più di due anni prima. Una situazione piuttosto paradossale, sotto un certo punto di vista, che “costringe” i richiedenti ad avere auto vecchie, e quindi meno sicure, e impedisce loro di usufruire degli incentivi all’acquisto, che escludono automaticamente dalla possibilità di richiedere il Reddito di Cittadinanza. Meno paradossale, in realtà, se si pensa al fatto che gli ecoincentivi nascono per un’esigenza diversa, ossia favorire il ricambio del parco auto circolante in favore di veicoli meno inquinanti. E che il RdC è rivolto a cittadini particolarmente indigenti, per i quali l’acquisto di un’auto nuova (anche se con gli incentivi statali) dovrebbe risultare oggettivamente problematico.

E INFINE, IL BOX Attenzione anche agli immobili, però: innanzitutto, chi possiede una casa di proprietà vedrà l’importo del RdC scendere automaticamente a 500 euro. Chi possiede altri immobili oltre alla prima casa, inoltre, non potrà avere un patrimonio immobiliare superiore ai 30.000 euro, cifra a cui concorre anche un eventuale box auto. Come sempre, quindi, fate bene i vostri conti (o affidatevi agli sportelli appositi) prima di presentare domanda, onde evitare il rischio di vederla rifiutata.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 30/12/2019
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