Questa mattina Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, ha presentato alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen il documento intitolato Il futuro della competitività europea: è un documento ricco e articolato, fitto di spunti di riflessione che tocca anche i temi dell'intelligenza artificiale (AI) e del settore Difesa, ma per chi volesse farsi un'idea in estrema sintesi di che cosa si dice sui temi dell’auto, della mobilità e dei trasporti, ecco di seguito un agile riassunto. Il report è disponibile per il download in forma integrale in fondo alla pagina. Qui sotto la sintesi a opera della Von Der Leyen all'inizio della presentazione e, di seguito, le osservazioni di Draghi.
SETTORE AUTOMOBILISTICO
Draghi critica la mancanza di una politica industriale europea per il settore automobilistico, sottolineando che l’UE applica una politica climatica senza una corrispondente politica industriale. L’obiettivo di zero emissioni entro il 2035 porterà all’eliminazione graduale dei veicoli con motori a combustione interna, ma l’UE non ha adeguatamente supportato questa transizione con una conversione della catena di fornitura. La Cina è avanti rispetto all’Europa nella tecnologia dei veicoli elettrici, avendo iniziato a investire nella catena di fornitura completa già dal 2012.
LA QUESTIONE MOBILITÀ
Draghi evidenzia la mancanza di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in Europa, un fattore che ostacola la competitività del continente rispetto alla Cina. La quota di mercato delle case automobilistiche cinesi per i veicoli elettrici in Europa è salita dal 5% nel 2015 a quasi il 15% nel 2023, mentre quella delle case automobilistiche europee è scesa dall’80% al 60%. In Europa si fa poca innovazione, qui la struttura industriale è statica e troppo dipendente da altre nazioni per le materie prime critiche - Cina in primis. Inoltre, dipendiamo enormemente dalle importazioni di tecnologia digitale quali i microchip, che per il 75-90% provengono dall'Asia.
I TRASPORTI IN EUROPA
I trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra nell’UE e le emissioni di CO2 del settore sono ancora più alte rispetto al 1990. Draghi sottolinea la necessità di una corretta pianificazione per sfruttare le possibilità del trasporto multimodale e ridurre le emissioni di carbonio. Queste considerazioni mostrano la necessità di una strategia più coordinata e di investimenti significativi per migliorare la competitività dell’Europa nei settori dell’auto, dei trasporti e della mobilità. ''Se non riusciamo a coordinare le nostre politiche, c’è il rischio che la decarbonizzazione sia contraria alla competitività e alla crescita'', si legge nel rapporto di Draghi: ''affinché diventi anche una fonte di crescita per l’Europa, avremo bisogno di un piano congiunto che abbracci le industrie che producono energia e quelle che consentono la decarbonizzazione, come la tecnologia pulita e l’industria automobilistica''.
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The future of European competitiveness _ A competitiveness strategy for Europe.pdf | 3496 Kb |