Da una parte, il sollievo di un rinvio in assenza del quale il quadro sarebbe a dir poco drammatico. Dall'altra, la delusione di una scadenza (ancora) a breve termine. In un contesto generale in cui i prezzi al dettaglio non accennano a diminuire, anzi. Il Governo vara il decreto: sino all'altro ieri in vigore fino all'8 luglio, il taglio delle accise sui carburanti viene prorogato fino al 2 agosto. Cioè di quattro settimane scarse e lasciando scoperto - almeno per il momento - la fascia più calda dell'esodo estivo. Le associazioni dei consumatori non gradiscono: misura insufficiente.
QUI CODACONS ''Un provvedimento che non risolve l’emergenza e non affronta in modo adeguato il problema'', commenta il Codacons. “Di fronte alla crescita senza freni dei listini alla pompa, limitarsi a prorogare lo sconto sulle accise appare assolutamente inadeguato – spiega il presidente Carlo Rienzi – e a dimostrarlo sono i numeri: oggi un litro di benzina costa il 28,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, con la spesa per il pieno che sale di circa 23 euro. Va peggio per il gasolio, il cui prezzo sale del 37,5% su base annua, con un maggiore costo per il pieno di 27,70 euro. Ciò che serve realmente - conclude Rienzi - è bloccare subito i prezzi di benzina e gasolio alla pompa e riportarli a livelli accettabili”.
QUI FEDERCONSUMATORI ''Bene, ma non benissimo''. Per Federconsumatori, la proroga del taglio delle accise è operazione necessaria, ma non ancora sufficiente per arginare in maniera adeguata il fenomeno del caro carburanti. ''È indispensabile anche adottare una seria azione di contrasto alle speculazioni. Tenendo conto delle variazioni del costo del petrolio, del livello di cambio e del taglio delle accise, sui carburanti - spiegano dall'associazione - vi è attualmente un sovrapprezzo di circa 32 centesimi che si traduce, per una famiglia con una sola automobile che effettua 2 pieni al mese di circa 50 litri, in un aggravio di 384 euro annui in termini diretti. Soluzione, ''rendere la riduzione delle accise strutturale, definire un tetto massimo ai prezzi al distributore, rivedere l’IVA sui carburanti applicando tale tassa solo sul costo netto e non più sull’importo comprensivo di accise come avviene oggi, con l’applicazione di una vera e propria tassa sulla tassa''.
QUI UNC ''Sconto insufficiente e inadeguato a quella che oramai è un'emergenza nazionale'', sostiene infine il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona. ''Se non voleva tornare ai prezzi amministrati come da noi proposto, il Governo - lamenta Dona - avrebbe dovuto aumentare la riduzione di almeno altri 10 centesimi e ridurre l'IVA dal 22 al 10%''.
IL BOLLETTINO Le ultime rilevazioni indicano nuovi rialzi, benché limitati. Per la benzina il costo medio al self service ammonta a 2,073 euro/litro, mentre il prezzo medio praticato del diesel self è pari a 2,040 euro/litro. Senza il taglio delle accise, sarebbe un autentico bagno di sangue.