Il tributo sarebbe contrario ai regolamenti Ue, due mesi di tempo per l'abolizione. Ecco cos'è l'IRBA e quali regioni la applicano
MENO TASSE PER TUTTI Sono il simbolo dell'abnorme cuneo fiscale che pende sulle teste degli italiani. I carburanti sono per definizione un prodotto da mungere, tuttavia qualche spiraglio di aria fresca si profila all'orizzonte. L'Unione Europea ammonisce: la tassa regionale su benzina e gasolio è irregolare, il Governo italiano la elimini. Qualche giorno fa la lettere di messa in mora alle istituzioni: ora, due mesi di tempo per ricorrere. O (ancora meglio) per adeguarsi.
IRBA, QUESTA ANOMALIA Secondo la Commissione, la tassa regionale sarebbe contraria al diritto Ue, poiché senza finalità specifiche, se non di bilancio. Ma in che consiste di preciso la cosiddetta IRBA, Imposta regionale su benzina per autotrazione? È una tassa introdotta col decreto legislativo numero 398 del 1990, e in base al quale le regioni a statuto ordinario hanno la facoltà di istituire mediante proprie leggi un’imposta locale sui carburanti.
DOVE E QUANTO L’IRBA ammonta a circa 2 centesimi di euro per ogni litro di carburante e viene versata mensilmente alla Regione dal concessionario o titolare dell'impianto di distribuzione sul quantitativo erogato. Attualmente è in vigore in Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Liguria e Marche, mentre è già stata abolita con provvedimenti regionali in Abruzzo, Toscana e Puglia.
ACCISE ANTEGUERRA Che dire, 2 centesimi in meno al litro sarebbe pur sempre meglio che niente. Per un servizio, quello del rifornimento di carburante, che più tassato non si può. Giova ricordare come al prezzo alla pompa concorrano oggi 17 accise indirette. Come quella per il finanziamento della Guerra in Etiopia (1935).
MAGGIORANZA BULGARA Il prezzo della benzina verde è determinato al 64% da una componente fiscale e solo al 36% dal reale costo industriale del carburante. Proporzioni simili anche per il diesel: 60% di accise, 40% di costo commerciale. Significa che per ogni litro di benzina versiamo 72 centesimi di euro, per ogni litro di gasolio 61 centesimi. Senza contare l'Iva al 22%... In questo caso, come dare torto all'Ue?