Prima di partire per le vacanze è importante controllare lo stato degli pneumatici. Siamo andati sulla pista Pirelli di Vizzola Ticino per capire quanto la bassa pressione e il battistrada usurato possano mettere in crisi la nostra sicurezza
OGNI TANTO DATE UNA SBIRCIATINA Ogni quanto vi degnate di abbassare lo sguardo verso la strada per dare un occhio all’usura del battistrada e alla pressione delle vostre gomme? Mantenere gli pneumatici in perfetto stato è la prima regola che un guidatore attento deve seguire per un viaggio in sicurezza. Perché se la batteria vi lascia in panne, al massimo farete tardi al vostro appuntamento, ma se è un pneumatico a lasciarvi (di colpo), beh, allora potrebbero essere guai. Non basta affidarsi a riti scaramantici, ci vuole solo qualche minuto di attenzione in più, tutto qui. Una pressione troppo bassa per esempio, influisce in modo diretto sulla stabilità del veicolo e sulla frenata, allungando come vedremo, lo spazio d’arresto. Sapevate, poi, che lo stato d’usura del battistrada per legge non deve essere inferiore a 1,6 millimetri? Considerando che in una gomma nuova l’altezza del battistrada è di circa 8 millimetri, il consiglio è quello di sostituirlo quando la profondità scende a 2-3 millimetri. Non bisogna dimenticare infatti che le prestazioni del veicolo diminuiscono proporzionalmente allo spessore del battistrada. Meditate gente, meditate, visto che i dati raccolti dalla Polizia Stradale anche quest’anno non sono confortanti, evidenziando una situazione a dir poco critica. Giusto per dare due numeri, sappiate che nel 2013 sono state registrate 30.246 infrazioni per cattiva manutenzione delle gomme; nel periodo da gennaio a maggio del 2014 le infrazioni sono state invece 12.571.
DOVE SONO Mi torvo sull’asfalto bagnato della pista Pirelli di Vizzola Ticino per sperimentare in prima persona quanto sia importante tenere sempre sott’occhio consumo e pressione di gonfiaggio. In differenti situazioni di guida, potrò mettere alla prova il comportamento di gomme nuove e in ottimo stato e pneumatici usurati e mal gonfiati. Al lavoro, allora.
STEERING PAD SUL BAGNATO Le auto: BMW Serie 3 equipaggiate con Pirelli P Zero. La prova: girare sul bagnato e scoprire le differenze di tenuta tra gomme posteriori usurate e con battistrada nuovo (sempre nuove sull’asse anteriore). Quale sarà il verdetto dell’anello bagnato? Lo scopo della prova è quello di dimostrare l’importanza di sostituire tutti e quattro gli pneumatici. Purtroppo accade sempre più spesso di questi tempi, vuoi anche per colpa della crisi, che pur di risparmiare si cambino le gomme su un solo asse. Nulla di più sbagliato. Con le gomme usurate il posteriore della Serie 3 non segue la traiettoria e, anche a bassa velocità, l’auto tende vistosamente a sbandare. Pur avendo l’elettronica sempre attiva, controllare le reazioni del retrotreno con gomme usurate diventa difficoltoso già a 50 km/h. Alzo la velocità finché non arriva l’inevitabile, un bel testacoda, e per fortuna sono in pista! E’ il momento giusto per passare sulla BMW con gomme nuove. La differenza è abissale, sembra un’altra auto. La coda ora segue la traiettoria senza scomporsi e posso tenere velocità decisamente più alte in curva. Il consiglio, per evitare di ridursi ad avere un asse con gomme molto più consumate dell'altro, è quello di ricordarsi di invertire gli pneumatici fra i due assali, così da equilibrare il più possibile il consumo.
WET HANDLING E AQUAPLANING IN CURVA Le auto: Volvo V40 equipaggiate con pneumatici Pirelli P7 Cinturato e Audi A6 con Pirelli P Zero. Prima prova: effettuare un percorso bagnato handling prima con gomme sgonfie e usurate e poi con gomme nuove e alla giusta pressione raccomandata dal costruttore. Sorprende quanto uno sgonfiamento di 0,8 bar possa compromettere completamente il bilanciamento della vettura. In curva lo sterzo è pesante da azionare e percepisco nettamente quanto la spalla lavori male, cedendo soto il peso della vettura e della forza centrifuga. Altro fenomeno che non tarda a manifestarsi è l’aquaplaning. Con l’impronta a terra irregolare, data dal gonfiaggio basso e dalla scolpitura ridotta (ma comunque entro i limiti imposti dalla legge), l’auto comincia a galleggiare sullo strato d’acqua perdendo completamente direzionalità. Questo fenomeno emerge in modo clamoroso nella seconda prova con le Pirelli P Zero usurate in dotazione all’Audi A6, chiamate ad affrontare 7 millimetri di acqua in curva. Proprio gli stessi 7 millimetri che, parlando di battistrada, possono fare la differenza tra mantenere la traietoria o partire per la tangente.
SLALOM E FRENATA IN RETTILINEO Le auto: Volkswagen Tiguan equipaggiate con le Pirelli Scorpion Verde. La prova: affrontare uno slalom e poi una frenata di emergenza sul bagnato con gomme sgonfie, prima, e alla giusta pressione, poi. Raggiungo gli 80 km/h, piede costante sull’acceleratore e inizio la sequenza di slalom. La Tiguan sbanda vistosamente e tenerla in strada è impegnativo. Faccio fatica a darle direzionalità e il rollio è molto più evidente. Se a questo aggiungete il fatto che il baricentro è quello alto di un SUV, la frittata è presto fatta. Fino ad arrivare allo spazio di frenata molto più lungo che potrebbe fare la differenza tra la salvezza e un incidente. In altre parole, a prescindere dall’auto che si guida, le gomme sono l’unico contatto che l’auto ha con il terreno. Al vostro buon senso il dovere di controllare la situazione deglki pneumatici prima di mettervi in viaggio, per la vostra sicurezza e quella degli altri. Meditate gente, meditate.