DATI PREOCCUPANTI Il meccanismo sanzionatorio dei reati automobilistici è davvero efficace? Quali sono i punti deboli del sistema e come migliorare la situazione del nostro Paese? Sono queste alcune delle domande a cui l’Unione Nazionale dei Consumatori ha cercato di dare risposta elaborando un documento che mette a confronto i dati raccolti da ISTAT e ACI sui comportamenti errati alla guida, con le multe comminate dalle Forze dell’Ordine. I dati raccolti riflettono una tendenza preoccupante. Nel 2019, infatti, le sanzioni dovute a infrazioni gravi del Cds si sono rivelate una minima parte se paragonate all’ammontare delle contravvenzioni impartite invece per violazioni che non determinano, salvo rarissime eccezioni, incidenti.
GRIDO D’ALLARME Nonostante proprio l’Istituto Nazionale di Statistica rilevi una diminuzione del numero di morti dovuti a incidenti stradali nel 2019, con un calo del 4,8% rispetto all’anno precedente, l’UNC lancia l’allarme. Secondo Massimiliano Dona, Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: “Le multe per le infrazioni più pericolose sono troppo poche. Le sanzioni comminate dalle forze dell'ordine per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti sono solo lo 0,03% (del totale), quelle invece per guida in stato d’ebrezza lo 0,21%, nonostante (lo scorso anno) l’8,7% degli incidenti con lesioni sia stato causato proprio dall'alcol e il 3,4% dalla droga […] Le multe per il mancato rispetto della precedenza (responsabile del 13% degli incidenti verificatisi nel 2019) sono pari ad appena lo 0,18%, quelle per il mancato rispetto della distanza di sicurezza addirittura lo 0,07% […] Poche anche le sanzioni date per i sorpassi pericolosi, per l'uso del cellulare e per il mancato utilizzo del casco (0,32%)”.
Poche le multe per guida in stato d'ebrezza secondo UNC
PIÙ PATTUGLIE Punite con particolare solerzia sono invece: il divieto di sosta, con oltre 3,5 milioni di multe su un totale di 20,2 milioni di ammende, ovvero il 17,64% del totale, e il mancato rispetto delle ZTL, con 10 milioni di contravvenzioni in un anno, il 58,57% delle quali comminate da vigili urbani e il 78,87% dalla polizia locale. “Servono più pattuglie in strada, più controlli per le infrazioni realmente pericolose e meno ausiliari della sosta che non possono multare chi crea veri pericoli per la circolazione e mette a rischio l'incolumità delle persone. Troppo facile fare cassa multando chi non posteggia correttamente, dato che non ci sono abbastanza posti auto nelle nostre città”, tuona il Presidente Dona, che aggiunge: “Si riscontrano miglioramenti per quanto riguarda invece il superamento dei limiti di velocità, il 12,46% delle multe. Questo grazie al fatto che le postazioni da remoto, gli autovelox fissi, sostituiscono la mancanza di pattuglie in strada”.