Tempi difficili per l'Autostrada Pedemontana Lombarda. La Procura di Milano ne ha chiesto il fallimento per insolvenza
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FALLIMENTO ANNUNCIATO Siamo vicini a scrivere la parola "fine" sulla lunga vicenda legata al destino dell'Autostrada Pedemontana Lombarda? Pare di sì, dal momento che la Procura di Milano ha presentato formale richiesta di fallimento. L'ipotesi avanzata dai magistrati riguarda lo stato di insolvenza della società che gestisce gli impianti, olte lla mancanza della continuità aziendale.
POCHI TRANSITI, TANTA INSOLVENZA Una delle voci che più ha destato la preoccupazione degli addetti ai lavori - e non solo - da quando è stata messa a pagamento la Pedemontana, riguarda il numero effettivo di transiti. Proprio i passaggi degli automobilisti sono sotto le stime, e se a ciò si aggiunge il fatto che molti di loro non sono dotati di Telepass o non pagano tramite il sito dedicato il proprio transito sotto i famigerati Free-Flow, si capisce come le entrate siano davvero magre per una struttura che, complessivamente, avrebbe ancora diverse opere da compiere.
ETERNA INCOMPIUTA Sono in totale 157 i km di opere previste dai progetti iniziali per la Pedemontana. Di qusti, 67 riguardano il tratto autostradale, altri 20 di tangenziali e 70 di viabilità locale. A occhio e croce, si è arrivatoi - dopo anni di lavori - a circa la metà del progetto originario, con la tratta A (15 km tra l'A8 e lì'A9), la B1 (7,5 km tra Lomazzo e Lentate sul Seveso) e le tangenziali di Varese e Como ad essere effettivamente completate. A queste mancano però all'appello la B2 in sovrapposizione alla Milano-Meda, la C (dalla Milano.Meda alla Tangenziale Est) e la D (dalla Tangenziale Est all'A4).
LA DIFESA Si difende Federico Maurizio d'Andrea, il nuovo Presidente della Pedemontana che ha preso l'incarico lasciato vacante da Antonio Di Pietro. «È una richiesta che ci sorprende. Non esiste alcuna situazione o dichiarazione di insolvenza. Siamo certi della regolarità della nostra condotta. La dotazione di liquidità è adeguata a far fronte agli impegni». Non resta altro da fare che aspettare il 24 luglio per avere la decisione del tribunale.
Pubblicato da Marco Congiu, 28/06/2017