Senza correre, avanzando ''a passo d'uomo'', il processo di smaterializzazione della patente di guida si avvicina al suo primo traguardo. Già, soltanto il primo. Perché anche quando la patente digitale ''made in Italy'' sarà realtà, la licenza di guida che oggi tutti noi infiliamo in tasca o in portafogli sottoforma di ''libretto'' o tessera plastificata di colore rosa, sarà bene conservarla ancora per un po' (sotto, la spiegazione). Progetto ''nazionale'' di patente digitale ufficialmente al via a partire da gennaio del 2025, a darne la notizia è Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica, intervistato i giorni scorsi da Il Sole 24 Ore. Altre info utili, rispetto a quanto già era noto?
La patente digitale ricostruita da un programma di AI generativa
ISTRUZIONI PER L'USO Se si fa eccezione per la data, peraltro comunicata per via orale e non ancora sottoforma di una vera e propria direttiva dal carattere ufficiale, in realtà le novità rispetto alle anticipazioni già in possesso della collettività si esauriscono qui. Da gennaio 2025, se tutto procede come da scaletta, gli automobilisti italiani avranno la facoltà (non l'obbligo) di scaricare sul proprio smartphone la release più recente dell’app IO, di attivare il cosiddetto IT Wallet (o portafoglio digitale) mediante SPID o CIE (Carta d'Identità Elettronica), quindi di ottenere la replica digitale della propria patente di guida (sempre valida, in territorio nazionale, anche come documento di riconoscimento), da archiviare nella stessa app IO. E che l'Intelligenza Artificiale generativa, in attesa di conoscerne il reale aspetto, si immagina più o meno come nella foto sopra e in copertina (spoiler: non sarà proprio così). L'invito è quello di consultare la nostra guida completa. Il gioco è fatto, ma urge una precisazione.
Patente digitale da archiviare dentro app IO
ALT! DOGANA La patente digitale rispecchierà in toto le caratteristiche della patente fisica, esprimendone quindi lo stesso identico valore legale. Ma solo in Italia e solo a beneficio degli automobilisti residenti in Italia. Per guidare in qualsiasi altro Paese estero (capita, no?), anche successivamente alla fatidica data del gennaio 2025 sarà necessario portare con sé la classica patente fisica. All'estero, la patente digitale italiana non sarà ancora riconosciuta come valida. Il portafoglio digitale implementato dalle autorità italiane non va infatti confuso con il portafoglio digitale europeo, del quale rappresenta semmai un'iniziativa propedeutica e complementare. Il cosiddetto EUDI (European Digital Identity Wallet) e la conseguente patente digitale europea sono conquiste che appartengono a un progetto a più ampio spettro, che richiederà almeno un anno in più (2026?) prima della sua entrata in vigore. A nuovi aggiornamenti.
Per guidare all'estero, patente fisica. Ancora per un po'