PROVERBI Pasqua con chi vuoi, dicevano. Già è la seconda volta di fila che gli adulti (i nostri governanti) non mantengono la promessa, e a noi bimbi piccoli (i cittadini) non resta che chiuderci in camera a giocare coi trenini sul tappeto. Maledetto Covid, nemmeno a questo giro la Resurrezione di Nostro Signore potrà celebrarsi come si faceva un tempo: chi a casa di parenti e amici, chi in villeggiatura (fin per carità). Solo chi usava festeggiare con il proprio nucleo stretto, a questo giro (esattamente come un anno fa) non ci troverà nulla di strano.
ZERO SFUMATURE DI ROSSO Il decreto parla chiaro: da sabato 4 a lunedì 6 aprile, Italia intera in zona rossa, senza distinzioni tra Regioni e senza sfumature di colore. Sabato Santo, Pasqua, Lunedì dell'Angelo: tutti retrocessi d'ufficio all'ultima classe di merito e palla al centro. Esercizi chiusi, coprifuoco ferreo, al bando spostamenti tra Comuni. E a maggiore ragione, tra Regioni. Quindi niente spostamenti verso la seconda casa, niente fughe ''oltrecortina'', neanche per ''necessità''. Ma è proprio così?
LUOGHI COMUNI Parlo a nome mio (e confesso, in questo modo, che nel titolo ho ''bluffato''). A Natale scorso, mi sfuggiva quale differenza intercorresse tra quei giorni, a calendario, sottolineati con matita rossa, e qualsiasi altro giorno del mese. Mi spiego: se il coprifuoco vige dalle ore 22 alle ore 5 del giorno seguente, come può - chiedevo tra me e me -, questa misura, rafforzarsi ulteriormente? Vietato uscire di casa un dì feriale, vietato uguale la Vigilia di Natale, Santo Stefano, l'Epifania, eccetera. Vietato, salvo casi di necessità, ovviamente. O forse che, se a mezzanotte io sto male come un cane, non posso raggiungere il Pronto Soccorso perché vige un coprifuoco al cubo? Sta di fatto che - fortuna - non è sorta l'esigenza, e quelle benedette notti le ho trascorse da discepolo modello, ovvero in tuta e babbucce, ad ascoltare musica in casa da solo (bleah).
CHIUSA PARENTESI Tutta 'sta premessa, e ritorniamo ai giorni nostri. Dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua, il passo è breve. Con la differenza che per Pasqua, se il bel tempo assiste, il desiderio di evasione sorge naturale. Esaminiamo allora insieme le misure: e di qualsiasi azione, ce ne assumeremo piena responsabilità.
Pasqua con chi vuoi. Anche con la Polizia, se vuoi
DURA LEX All'articolo 1, comma 5, il decreto legge n. 30 del 13 marzo 2021 stabilisce innanzitutto che ''nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull'intero territorio nazionale, ad eccezione della zona bianca, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all'articolo 2 del decreto legge n. 19 del 2020 per la zona rossa''.
UN PASSO INDIETRO Andiamo allora a rispolverare il decreto legge n. 19del 25 marzo 2020 (un anno fa, ripeto: un anno fa spaccato): posto che il testo in questione è all'articolo 1, comma 2, e non all'articolo 2 (tutti possono sbagliare...), leggiamo che ''[...] possono essere adottate, secondo principi di adeguatezza e proporzionalita' al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio nazionale ovvero sulla totalita' di esso, una o piu' tra le seguenti misure [...] limitazione della circolazione delle persone, anche prevedendo limitazioni alla possibilita' di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora se non per spostamenti individuali limitati nel tempo e nello spazio o motivati da esigenze lavorative, da situazioni di necessità o urgenza, da motivi di salute o da altre specifiche ragioni [...]''.
MACCHINA DEL TEMPO Finalmente, ho capito: in base al decreto, il 3-4-5 aprile le lancette tornano indietro di 12 mesi, al lockdown duro della scorsa primavera (e così fu anche a Natale). Ma esattamente come allora, ricorre l'equivoco dell'espressione ''situazioni di necessità o urgenza''. Per non parlare di ''altre specifiche ragioni'', che a quanto pare, escludono sia le ragioni di necessità o urgenza, sia quelle di lavoro o di salute. Sono insomma concetti generici, principi all'interno dei quali un avvocato e un giudice hanno ampio spazio di manovra. Cosa si intende per ''necessità''? Che cosa per ''urgenza''? Le FAQ del Governo forniscono risposte, ma un conto è una pagina web, per quanto di natura istituzionale, altro contesto è l'aula di un tribunale.
IL QUARTO MISTERO DI PASQUA Ma torniamo al decreto del 13 marzo, il più recente: sempre all'articolo 1, comma 5, leggo che ''nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento di cui al comma 4, primo periodo''. Ecco allora il comma 4, primo periodo: ''Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano nelle quali si applicano le misure stabilite per la zona arancione, è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi''. Anziché in ambito comunale, come per tutti gli altri giorni fino a venerdì 2 aprile e nella giornata di martedì 6 aprile (data cioè che coincide con la scadenza del decreto), la misura allenta perciò leggemente la presa, estendendosi ai confini di regione.
RICAPITOLANDO in generale, fino al 6 aprile 2021, in zona rossa sono consentiti esclusivamente gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, anche verso un’altra Regione, più il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori Regione. Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute, sono invece consentiti solo sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile 2021. Quindi: Sabato Santo, Pasqua a Pasquetta, visite ad amici e parenti consentite, solo entro Regione. Al massimo, si parte in due (conviventi), col ''bonus'' degli under 14. E scegliete bene chi andare a trovare, avete un solo gettone da spendere.
TE-LE-FO-NO-CA-SA In conclusione, il tanto discusso tema della seconda casa. Per il quale, teniamo per buone le sacrosante FAQ governative. Che al punto specifico, questo dicono: dal 16 gennaio 2021, le disposizioni in vigore consentono di fare ''rientro'' alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette ''seconde case''. Pertanto, proprio perché si tratta di una possibilità limitata al ''rientro'', è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (da e verso qualsiasi zona: bianca, gialla, arancione, rossa), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto legge n. 2 del 14 gennaio 2021. Sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data (comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione). Naturalmente, la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo.
IL VERDETTO Quindi sì, posso raggiungere la mia seconda casa, ovunque essa si trovi. A patto che sia davvero la seconda casa. Ultima considerazione tecnica, suffragata da dati scentifici e formulata dopo consulenze di qualificati professionisti: che casino.