Due anni fa PSA acquisiva Opel. Risultato: da un miliardo di perdite l'anno all'attivo e una gamma molto più green
RIVOLUZIONE FRANCESE In due anni è cambiato tutto: parliamo di Opel, che dopo essere stata acquisita dal gruppo PSA è passata da perdite che sfioravano il miliardo di euro a bilanci in attivo. Non solo: entrare nell'orbita del gruppo francese, permette alla marca tedesca di guardare con fiducia al futuro, con tutto ciò che serve per rispettare le future normative europee in materia di emissioni.
NUOVE ARCHITETTURE A parlarne è lo stesso amministratore delegato di Opel, Michael Lohscheller, in un'intervista raccolta da Autonews Europe. Poter attingere alla banca organi di Peugeot e Citroen permetterà alla casa tedesca di abbandonare le vecchie architetture fornite da GM e di affiancare a motori di nuova generazione versioni elettrificate dei nuovi modelli: dalle ibride plug-in alle versioni 100% elettriche.
LE NUOVE OPEL IN ARRIVO Secondo Lohscheller: “Le nuove auto sulle architetture PSA comportano un enorme miglioramento in tema di emissioni”. Alla scadenza del 2020 la Casa conta di rispettare le normative con una gamma profondamente rinnovata. Ad aprire le danze, entro l'estate 2019, sarà la nuova Opel Corsa elettrica – allestita appunto sulla piattaforma CMP di PSA. La variante ibrida plug-in della Opel Grandland X è imminente ed è in arrivo anche una Mokka X elettrica.
UN CAMBIAMENTO RAPIDISSIMO Le attuali Opel Adam, Cascada, Karl e Zafira usciranno di produzione, lasciando solo Astra e Insignia (peraltro ottima) a utilizzare ancora la piattaforma GM. Una nuova Opel Astra, realizzata su piattaforma PSA, è prevista per il 2021/2022, ma al di la dei progetti per l'immediato futuro colpisce la rapida svolta compiuta da Opel, tanto dal punto di vista economico quanto da quello dell'evoluzione in chiave green: uno dei più veloci e radicali di sempre.