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Emissioni

Standard Euro 7, Case auto (e camion) contro. Tutte le ragioni


Avatar di Lorenzo Centenari, il 14/11/22

2 anni fa - Acea: "Con nuove misure, vantaggi limitati e costi elevati"

Nuovi standard Euro 7 (2025), perché le Case auto protestano
Acea: "Con nuove misure, vantaggi limitati e costi elevati, in una fase storica in cui l'industria investe forte sull'elettrico"

Una tappa aggiuntiva sul percorso - già affannoso - dell'elettrificazione spinta? Anche no. O almeno, non a queste condizioni. L'Ue detta le regole Euro 7, la lobby dei marchi auto storce il naso: i tempi e i costi, ma anche l'utilità stessa del giro di vite a una categoria, quella dei propulsori termici, già in fase di smantellamento.

ALTOLÀ NOX Come noto, lo scorso 10 novembre l'Unione Europea presentava il nuovo pacchetto di misure anti-emissioni rivolto all'ultima generazione di motori a combustione nell'intero Continente, pacchetto che in ogni caso dovrà ricevere l'approvazione degli Stati membri e del Parlamento Ue. In estrema sintesi: le nuove regole per la cosiddetta omologazione Euro7 ridurrebbero di circa un quarto le emissioni di protossido di azoto dei motori diesel (60 mg/km anziché, come da standard Euro 6, 80 mg/km), equiparandole a quelle dei motori a benzina. La norma propone anche limiti per le emissioni di particolato da freni e pneumatici, da applicarsi anche ai veicoli elettrici

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MURO ACEA La relazione dell'Ue ha suscitato una reazione ampiamente negativa da parte dei gruppi di pressione delle Case auto. “L'industria automobilistica - spiega Oliver Zipse, presidente Acea e Ceo di BMW - prende molto seriamente il suo ruolo di ridurre sia la CO2, sia le emissioni inquinanti. Lo scorso anno abbiamo avanzato una proposta molto costruttiva per un nuovo Euro 7 che porterebbe una maggiore riduzione dei criteri inquinanti, migliorando così la qualità dell'aria. Purtroppo - lamenta Zipse - il vantaggio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli. Si concentra su condizioni di guida estreme che non hanno quasi alcuna rilevanza nella vita reale”.

IL CASO TIR Auto, ma non solo. Mette inoltre in risalto, l'Acea, quanto la proposta di Euro 7 della Ue sia particolarmente dura per i camion. “Per conformarsi all'Euro 7, i produttori di veicoli pesanti - afferma Martin Lundstedt, Ceo del Gruppo Volvo e presidente del CdA dei Veicoli Commerciali di Acea - dovranno trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna. Non fa bene al clima, non fa bene alla salute delle persone e non fa bene al settore''.

SLOW COUNTDOWN Proposta bocciata, dunque. Almeno, dai destinatari della norma. In una nota, Acea mette in evidenza come ''il pacchetto legislativo Euro 7 probabilmente non sarà pronto prima della metà del 2024, soprattutto considerando il lungo elenco di test aggiuntivi che copre. Le date di attuazione proposte, luglio 2025 per auto e furgoni e luglio 2027 per veicoli pesanti, non sono realistiche, dato l'enorme numero di modelli e varianti di veicoli che devono essere sviluppati, ingegnerizzati, testati e omologati prima di allora. L'Euro 7 - conclude l'associazione - rischia quindi di essere molto complesso e costoso''. Non è detta l'ultima parola?


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 14/11/2022
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