Aiuti per quasi un miliardo di euro, maxi sconti sulle elettriche, maggiorazioni per famiglie con redditi bassi. Tutto molto bello, se non fosse che, per ora, è anche tutto molto fermo. Il 2024 degli incentivi auto registra la più classica delle partenze false, con il risultato che sia la platea clienti, sia il mondo degli addetti ai lavori, brancolano al buio. Il primo spicchio di gennaio se ne va e la situazione fondi è questa (vedi, sotto, screenshot dalla piattaforma fondi).
A gennaio 2024 gli incentivi stanno a zero
LO SPARTIACQUE Lo scorso 2 gennaio il ministero delle Imprese e del Made in Italy faceva sapere che il 1° febbraio si terrà un incontro plenario coi rappresentanti delle imprese del settore e le organizzazioni di filiera, il cosiddetto Tavolo Automotive, tramite il quale gettare le fondamenta del nuovo programma ecobonus auto 2024, un piano in predicato di sostituire quello precedente e in base al quale (bene!) crescerà l'importo unitario del contributo statale all'acquisto di vetture ad emissioni basse o super basse. Importi più alti (fino a 13.750 euro per le full electric, almeno così si dice), e soprattutto modulati anche sul potere d'acquisto dell'automobilista (agevolazioni per Isee fino a 30.000 euro), oltre che sulla classe di emissioni del veicolo da rottamare. Il punto è: che succede sino a quando il piano non sarà nero su bianco? Il ''vecchio'' ordinamento triennale (2022-2023-2024) è ancora valido o passa in cavalleria? In altre parole: se compro un'auto a gennaio, il bonus me lo prendo o resto a secco? E quale bonus prendo: quello standard, o quello aggiornato?
Incentivi in stallo, mercato dell'auto in stallo
PRECARIETÀ L'unica risposta onesta, per adesso, è ''non si sa''. E non è affatto una cosa buona. Non è chiaro cioè se le prenotazioni per il nuovo ecobonus godranno di una formula retroattiva, valida per i contratti sottoscritti anche le settimane prima del Dpcm ((purché sottoscritti dal 1° gennaio in avanti), oppure se a beneficiare dello sconto saranno solo gli acquisti registrati in seguito. Una situazione di incertezza che sta paralizzando il mercato sia lato domanda, coi consumatori comprensibilmente alla finestra, sia dal lato dell'offerta, con i Costruttori che espongono promozioni che rischiano di invecchiare male.
IL TEMPO È DENARO Quasi certo è che (ci sbilanciamo), con un nuovo piano alle porte e in assenza di circolari ministeriali, i vecchi ''listini'' (fino a 5.000 euro per le elettriche, 2.000 euro per benzina e diesel Euro 6, etc.) abbiano implicitamente perso efficacia. Non è un quadro favorevole, specie per chi avesse l'urgenza di cambiare auto. Ci auguriamo di poter tornare, molto presto, con notizie fresche. E chiare.