Già prende persino a circolare una cifra di massima. 450 milioni di euro (riporta La Repubblica) da trasferire dalle casse statali a quelle di un settore, l'automotive, che il 2022 non l'ha iniziato certo con il piede giusto. Le intenzioni, almeno quelle di una parte del Governo, esistono. Per i fatti concreti, invece, serve ancora attendere pazienti. Incentivi all'auto sì o no? Per il momento è no, per il futuro è un ''forse''. Anche perché non tutti, ai piani alti, sembrano d'accordo.
BUONI PROPOSITI A riaccendere la speranza di una nuova ondata (ondina?) di aiuti economici al comparto delle quattro ruote sono le parole confortanti del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. In conclusione del tavolo di lavoro coi rappresentanti di Confindustria, Anfia e le imprese della fliera di lunedì 1° febbraio, Giorgetti lascia la porta aperta: ''Nonostante le difficoltà, sono ottimista sul fatto che nelle prossime settimane, insieme con il Mef, presenteremo delle proposte per incentivi al settore''.
Incentivi auto, Giorgetti: stiamo lavorando per voi
OCCASIONE PERSA Nella visione del ministro, un nuovo meccanismo di ecoincentivi per favorire la transizione ecologica avrebbe dovuto essere inserito già nella legge di Bilancio, oppure nel decreto Sostegni Ter, pubblicato in Gazzetta Ufficiale i giorni scorsi. Persa la duplice occasione, ora i tempi e le modalità di un provvedimento ad hoc appaiono quanto di più vago. Ne sapremo di più, forse, a marzo. Tanto più che il leader della Lega Matteo Salvini boccia l'ipotesi.
Altro che “transizione energetica” immediata e “tutto elettrico” con prodotti cinesi, se in Italia non ci affrettiamo a produrre, estrarre e comprare più gas, rischiamo di lasciare al buio e al freddo milioni di famiglie e di costringere alla chiusura migliaia di imprese.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 1, 2022
VIVA L'ECOBONUS, ANZI NO Salvini sposta insomma l'attenzione sul tema energetico, criticando l'idea di appoggiare l'accelerazione della mobilità elettrica, vista come un favore all'economia cinese, piuttosto che una reale misura di supporto all'economia delle famiglie italiane. Questo nonostante lo scorso dicembre lo stesso leader leghista avesse caldeggiato un mini-pacchetto di incentivi da 150 milioni di euro. Anno nuovo, priorità nuove. Ma i problemi vecchi, restano. Contraddizioni incluse.