Non è ancora il successo finale, è solo un'altra vittoria di tappa. Manca ancora il benestare della Commissione, tuttavia il parere favorevole dell'Eurocamera sulla mitigazione degli standard ventilati originariamente da Bruxelles è un altro passo indispensabile verso l'approvazione della legge vera e propria. Giovedì 9 novembre il Parlamento UE si è espresso a favore di una riformulazione in chiave più conservativa del pacchetto di norme cosiddette ''Euro 7'' sulle emissioni dei nuovi veicoli. Il voto segue l'intesa raggiunta lo scorso 25 settembre dai Paesi membri (Consiglio UE) e asseconda le richieste sia di numerose Case auto (vedi le precedenti dichiarazioni di Luca de Meo e di Carlos Tavares), sia di otto Paesi, tra cui Francia e Italia, secondo i quali i nuovi protocolli distoglierebbero risorse dalla transizione alla mobilità 100% elettrica. In attesa del terzo e ultimo capitolo, ripassiamo i punti chiave.
EURO 6 ''PLUS'' Senza scendere nei dettagli, in linea generale gli Eurodeputati hanno sottoscritto a maggioranza (329 sì, 230 no, 41 astenuti) l'intenzione dei Paesi membri UE di non modificare le attuali condizioni di omologazione e i limiti di emissioni previsti dalle normative Euro 6 per auto (M1) e furgoni privati (N1). Accettando, semmai, restrizioni più severe per autobus e mezzi pesanti, nonché nuovi limiti di emissioni inquinanti per freni e pneumatici.
Euro 7, il sì dell'Europarlamento
TABELLA DI MARCIA Ancora incertezza regna invece sui tempi di applicazione: la proposta della Commissione di novembre 2022 prevedeva l’entrata in vigore delle nuove norme al 1° luglio 2025 per le auto e al 1° luglio 2027 per i camion. Consiglio e Parlamento propongono invece che auto e furgoni di nuova produzione possano adeguarsi con più calma, cioè entro 24 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento, ovvero entro il 1° luglio 2027. Per autobus e autocarri di peso superiore a 3,5 tonnellate, invece, 48 mesi di tempo per mettersi in regola, ovvero entro il 1° luglio 2031. Il Parlamento europeo stesso, il Consiglio europeo e la Commissione europea dovranno ora negoziare l'accordo definitivo (il cosiddetto Trilogo). L’approvazione potrebbe arrivare già all’inizio del 2024.
REAZIONI Da ACEA, la lobby delle Case auto Ue, giunge un commento positivo: ''La posizione del Parlamento è un approccio più realistico, rispetto alla proposta originale della Commissione. Euro 7 ha ancora un prezzo elevato e si trova in un momento molto critico nella trasformazione del settore''. Non tarda a farsi sentire anche la voce della filiera auto italiana: “Non possiamo che esprimere apprezzamento per quanto deciso dal Parlamento sulla proposta Euro 7 - dichiara Roberto Vavassori, presidente ANFIA - perché siamo convinti che il proficuo confronto di questi mesi sia servito a far comprendere a molti decisori politici la complessità, ed in alcuni casi l’irrazionalità, di parti della proposta fatta dalla Commissione. Siamo fiduciosi che negli ultimi negoziati in trilogo si possa proseguire su questa strada”. Di parere opposto, infine, il gruppo ambientalista Transport & Environment, che ha descritto come “peggiore che inutile” l'orientamento del Parlamento. ''Il cosiddetto standard Euro 7 non riesce ad aumentare in modo significativo la protezione contro l'inquinamento atmosferico oltre il suo predecessore Euro 6'', sostiene T&E. Alla prossima puntata.