Il Costruttore giapponese avrebbe taciuto sui compensi dell'ex top manager. L'impatto sulla possibile fusione tra Renault ed FCA
E IO PAGO Vittima e colpevole in un colpo solo. Lo scandalo Ghosn ha indubbiamente indebolito Nissan e l'immagine del marchio sulla piazza finanziaria internazionale (assai meno, invece, in chiave commerciale), tuttavia è il Costruttore stesso, ora, a pagare di tasca propria. il membro jap dell'Alleanza rischia una multa da 4 miliardi di yen (quasi 40 milioni di dollari): la ragione, quella di non aver segnalato alle autorità le anomalie dei compensi del suo ex presidente, accusato (tra le altre cose) di aver distratto fondi aziendali a scopi personali.
ALTRI GUAI Per Nissan le grane non sono finite qui: in patria (per fortuna, solo laggiù) un monte di qualcosa come quasi 500.000 auto verrà sottoposto a richiamo ufficiale causa difetto di scheda elettronica, possibile origine di corto circuito, anche di incendio in casi estremi. Tra campagne di richiamo, super multe e negoziati con Renault per stabilire quale influenza i due membri dell'Alliance debbano in futuro avere uno sull'altro, per Nissan è un'estate quantomeno travagliata. Senza contare lo stress che comporta la telenovela FCA-Renault, la cui fusione in larga parte dipende proprio dallo spirito di collaborazione dell'attore orientale.