Non giunge esattamente come un fulmine a cielo sereno, dopo che Nissan Motor Corporation, a inizio novembre, abbassava il tiro sui risultati dell'anno fiscale. Ciò non toglie che, quando una Casa auto sceglie termini come ''sopravvivenza'' e ''modalità di emergenza'', il primo impulso è quello di saltare sulla sedia. Su scala globale, Nissan è alle prese con numeri preoccupanti: l'emergency mode implica il taglio del 20% della capacità produttiva, quindi anche di posti di lavoro. 9.000 posti, secondo le stime. Tutto questo può bastare per un anno o poco più. Sul medio termine, serve un investitore. In gioco, appunto, è la sopravvivenza stessa dell'azienda. Pare.
Nissan: emergency mode ''ON''
S.O.S. Sostiene il Financial Times che almeno due anonimi alti dirigenti Nissan avrebbero confermato che al marchio, che oggi è in cerca di un nuovo investitore di riferimento, restano ''12 o 14 mesi per sopravvivere''. Che Nissan ha urgente bisogno ''che il Giappone e gli Stati Uniti generino denaro''. Che in definitiva, ''sarà dura'', confessano i manager al FT.
Azionariato Nissan: esce Renault, entra Honda?
HONDA LUNGA RENAULT Le difficoltà del Costruttore giapponese derivano in larga misura dalla decisione di Renault, a fine settembre, di vendere azioni Nissan. Per un certo periodo, Renault ha posseduto fino al 46% di Nissan. Ora è già sotto il 40% e continua a scendere. In contemporanea, Honda sta finalizzando un accordo con Nissan per co-sviluppare veicoli elettrici. Plausibile che Honda possa subentrare come socio maggioritario, anche attraverso la vendita diretta di azioni Nissan a Honda da parte di Renault. Quindi: accordo tecnico, ingresso nel capitale o ''acquisizione mascherata'', come disse l'ex CEO Nissan Carlos Ghosn lo scorso agosto? La vicenda merita di essere attenzionata, la speranza è che sia una vicenda con un lieto fine.
Nissan, è un momento delicato