Si diceva che sarebbe diventata una misura strutturale. In pratica, incentivi da erogare in forma pressoché automatica, senza più l'ansia di risorse in via di esaurimento progressivo. E invece, a quanto pare, di ecobonus auto di qualsiasi tipo, nella bozza della legge di Bilancio 2022, non c'è nemmeno traccia. Manca ancora l'ufficialità, ma l'impressione è che il Governo abbia cambiato idea, e preferisca che il mercato (o quel che resta) torni a farsi regolare dal puro principio di domanda e offerta. Con tutte le conseguenze del caso.
Auto elettrica, nel 2022 si profila una strada in salita
U-TURN Conseguenze tra le quali, è molto probabile che in primo luogo si verifichi un drastico calo delle immatricolazioni (anche) di vetture elettriche, così come delle ibride plug-in. Modelli il cui successo degli ultimi tempi sarebbe dovuto in larga parte ''proprio'' agli incentivi e relativo sconto sul prezzo di acquisto, per non dire ''esclusivamente'' agli incentivi. Secondo le proiezioni di Anfia e Motus-e, dal 9,5% di quota raggiunto nei primi tre trimestri 2021 lo share potrebbe crollare nel 2022 a circa il 5%. In controtendenza con l'evoluzione naturale di questa tipologia di propulsione, ma anche nei confronti degli altri Paesi europei, dove la curva resta in crescita.
DISSONANZE Rinnovo del parco circolante, promozione della mobilità a bassissime emissioni: questi i propositi a più riprese espressi dalla politica fino alle ultime settimane, eppure al momento della verità spunta il braccino corto. ''La totale assenza di programmazione e di misure adeguate al momento storico e al peso industriale, economico e sociale di un comparto come l’automotive - lamentano Anfia e Motus-E in una nota congiunta - risulta a dir poco incomprensibile''. Il testo della manovra 2022 non è definitiva, ma quasi. E ai miracoli, è legittimo non crederci.