Annullata l'edizione di dicembre 2018. Si ricomincia da zero: nuovo format da maggio 2019, tra ModenaFiere e autodromo di Modena
MOTOR SHOW (1976-2017) Una lenta e penosa agonia. Fino al decesso, comunicato stamattina a familiari e amici nella sala di un albergo milanese. Il Motor Show di Bologna non esiste più, l'edizione inizialmente a calendario dal 6 al 9 dicembre 2018 è stata definitivamente cancellata. La storica kermesse emiliana delle due e le quattro ruote rinascerà sotto un'altra veste nella vicina Modena, dividendosi tra il quartiere fieristico, la città, il territorio, l'autodromo di Marzaglia. Appuntamento al 16-19 maggio 2019, ma il cosiddetto "Motor Show Festival - Terra di Motori" non sarà la stessa cosa.
TRASLOCO FORZOSO Da qualche giorno la notizia era nell'aria. L'eredità del Motor Show 2017? Costruttori poco interessati ad investire, pubblico inferiore come massa critica alle aspettative, risultato un passivo di 1,7 milioni di euro. E così la scelta drastica di BolognaFiere, organizzatore del Salone e proprietaria anche di ModenaFiere, di imboccare la via Emilia e trasferire il baraccone nella succursale di provincia. Da Show a Festival, un nuovo format che rispecchia i trend che avanzano, ma che al tempo stesso suona tanto come pesante ridimensionamento.
DOWNSIZING Ad annunciare la rivoluzione, il direttore generale di BolognaFiere Antonio Bruzzone, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, infine Vincenzo Conte di Centro Studi Promotor. “In questi anni – afferma Bruzzone – noi organizzatori di fiere ci siamo chiesti come gli ingredienti della formula Motor Show potessero e dovessero evolvere. BolognaFiere opera con una logica aziendale di competitività, l’ottica di ottimizzazione e miglioramento continuo non poteva non interessare il Motor Show. Ecco quindi l’esigenza di un nuovo progetto più agile e flessibile, un vero e proprio evento, più che un Salone in senso tradizionale".
SALONE LIQUIDO Ecco, dimentichiamoci per sempre i fasti degli anni d'oro, ma anche un Motor Show così come ci eravamo abituati a viverlo nelle ultime edizioni. Si punta sul marchio Motor Valley, cioè su una terra effettivamente ad elevato tasso di passione, cultura e radicamento automotive. Dai Costruttori di auto sportive (Ferrari, Maserati, ma anche Pagani, e poco più in là Lamborghini, Ducati, Dallara) alle esposizioni a tema (i Musei Ferrari di Modena e Maranello, il Museo Pagani di San Cesario sul Panaro, il Museo Stanguellini, il Museo Panini). Basterà, il brand Motor Valley, a richiamare pubblico e Case auto? L'esperienza del Salone di Torino - Parco Valentino insegna che la formula del festival diffuso può riscuotere successo. La speranza è proprio che il "Motor Show 2.0" sia per tutti una piacevole sorpresa.
AL LAVORO Il programma è ancora in fase di definizione: BolognaFiere ha attivato una nuova unità operativa che da oggi risponde a ModenaFiere e all'ad Paolo Fantuzzi, e nella quale confluisce tutto il team del Motor Show. Entro un mese, assicurano, a espositori e partner verrà presentato il progetto.