L'automobilismo è ingegneria meccanica e grandi progetti su scala industriale, l'automobilismo è prima ancora un'arte che si manifesta grazie a uomini speciali dalla mente sopraffina e la passione che trabocca. A Giotto Bizzarrini, l'automobilismo made in Italy deve una parte della sua leggenda. Spentosi a Cecina lo scorso 13 maggio all'età di 96 anni, il genio toscano lascia un'impronta che né il tempo, né qualunque transizione a nuove forme di mobilità, potrà mai cancellare. Eredità di cui vogliamo qui raccogliere le cinque perle a nostro avviso più preziose. Cinque, più una...
- Ferrari 250
- V12 Lamborghini
- Iso Grifo
- Bizzarrini 5300 GT
- Bizzarrini P538
- Bizzarrini Giotto (coming soon)
Giotto Bizzarrini (1926-2023). Fonte: Ansa
FERRARI 250
Dopo la laurea all’università di Pisa, nel 1954 all’età di 28 anni Bizzarrini entra nel reparto sperimentazione dell'Alfa Romeo, dove si fa le ossa nel team dello storico pilota e capo collaudatore del Biscione Consalvo Sanesi. Nel 1957 il passaggio in Ferrari, dove arriva la consacrazione: alla corte del Drake, Giotto contribuisce a plasmare il 12 cilindri da 3 litri della Ferrari 250 Testa Rossa e quello da 2 litri della Testa Rossa 500 Mondial, fornendo un contributo determinante anche allo sviluppo di ciascuno dei membri della gamma Ferrari 250, dalla GT SWB alla Spider California, passando per l'indimenticabile 250 GTO.
Ferrari 250 GTO
V12 LAMBORGHINI
Nel 1961 Bizzarrini e il conterraneo Carlo Chiti lasciano Ferrari e fondano, insieme al conte Giovanni Volpi di Misurata, la Automobili Turismo e Sport. Il progetto ATS ha tuttavia vita breve. Ben presto, Bizzarrini prende la propria strada e fonda a Livorno la Autostar, società di consulenza per la progettazione di nuovi modelli, soprattutto nuovi motori. Tra i primi clienti, si fa avanti tale Ferruccio Lamborghini, su commissione del quale nasce il 12 cilindri da 3,5 litri che equipaggerà Lamborghini 350 GTV.
Bizzarrini con Ferrruccio Lamborghini e Gian Paolo Dallara
ISO GRIFO
Una fase della carriera di Giotto Bizzarrini è intrecciata con quella di Renzo Rivolta, titolare della Iso Rivolta di Bresso, azienda che produceva frigoriferi, motociclette e microcar (come la celebre Isetta), ma che all'epoca si avventurò pure nel settore delle supercar. Il progetto della Iso Grifo (1963) porta proprio la firma di Bizzarrini: disegnata da Bertone e costruita dalla modenese Sports Car, la Grifo montava un V8 Chevrolet da 350 cv.
Iso Grifo
BIZZARRINI 5300 GT
Al 1964 risale la fondazione della Prototipi Bizzarrini, successivamente Bizzarrini Spa, ed è sotto questa ragione sociale che prende forma una delle più iconiche Gran turismo italiane degli anni Sessanta, la Bizzarrini 5300 GT Strada, un bolide che grazie al suo V8 Chevy da 5,3 litri accelerava da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi e toccava i 280 km/h. La produzione della 5300 GT Strada cessò nel 1969 dopo soli 133 esemplari. Si concludeva anche l'avventura di Bizzarrini come imprenditore.
Bizzarrini 5300 GT
BIZZARRINI P538
Di P538 pare ne siano stati costruiti giusto 8 esemplari: alcuni montano un V12 Lamborghini, altri un V8 Chevrolet da 355 CV, unità alla quale questo affascinante e rarissimo prototipo deve il nome stesso: ''P'' per posteriore, ''53'' come i 5,3 litri di cilindrata, ''8'' come il numero dei cilindri.
Bizzarrini P538
BIZZARRINI GIOTTO (BONUS TRACK)
Resuscitata nel 2020 sotto nuova proprietà, la Bizzarrini sta dando seguito al progetto 5300 GT Revival dello scorso anno con una nuovissima hypercar V12. Si chiama Giotto e la carrozzeria in carbonio porta la firma di Giugiaro. La Giotto sarà equipaggiata di un V12 aspirato abbinato a un cambio a doppia frizione a 8 rapporti. I test dei prototipi non inizieranno prima del 2024, tuttavia entro fine anno siamo fiduciosi di conoscere sia tiratura, sia un prezzo indicativo, che in ogni caso ci aspettiamo non inferiore ai 2 milioni di euro o giù di lì. La leggenda sopravvive all'Uomo.
Bizzarrini Giotto (2024)