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Editoriale

Nuovi episodi di abuso dei monopattini: che fare?


Avatar di Federico Sardo, il 04/10/20

4 anni fa - Il video diffuso da Aldo Serena riaccende l'obiettivo sui monopattini

Monopattini e guida spericolata: problema senza soluzioni?
Il video diffuso su Twitter da Aldo Serena riaccende l'obiettivo sui monopattini e il loro uso sconsiderato: come risolvere il problema?

Guida spericolata: che fare?

C'è un video che sta girando molto questa settimana, e nel quale vi sarete probabilmente già imbattuti: è quello condiviso su Twitter dall'ex calciatore di Juventus, Milan e Inter Aldo Serena, che vede un monopattino (evidentemente truccato) sfrecciare oltre gli 80 km/h e superare le auto su una strada ad alto scorrimento nei pressi di Bussolengo, in provincia di Verona.

IL VIDEO CONDIVISO DA ALDO SERENA Innanzitutto chiariamo che Serena non è l'autore del filmato ma dichiara di averlo ricevuto su Whatsapp. Un'altra cosa importante per non fare della retoricaspicciola è ricordare che un singolo cretino non fa statistica, quindi se il problema si limitasse a quell'episodio non ci sarebbe molto da dire, se non l'ovvia condanna di un comportamento sconsiderato. Questo video però è l'occasione per tornare ancora una volta su un tema che abbiamo già trattato anche recentemente, ma che riguarda una situazione sempre più evidente e difficile da ignorare.

MONOPATTINI FUORI CONTROLLO Il problema è infatti che gli incidenti negli ultimi tempi sono stati tanti: complice anche la bella stagione le nostre strade sono state letteralmente invase da questi pratici veicoli a due ruote, soprattutto nella formula dello sharing, comodamente accessibile anche a migliaia di adolescenti muniti di smartphone ma di poco senso civico e ancora minore educazionestradale. Bastava un giro serale nelle principali città d'Italia per assistere con i propri occhi allo spettacolo di monopattini che sfrecciano contromano o in mezzo alla strada, quasi sempre guidati senza casco e spesso anche con un passeggero a bordo.

LA CONVIVENZA CON AUTO E PEDONI Il mezzo, come ho avuto modo di sperimentarein prima persona in più di una occasione e come vi ho già raccontato su queste pagine, è indubbiamente comodo ma anche abbastanza pericoloso. Il fatto è che, per il momento (poi tutto potrebbe sempre cambiare in futuro), le nostre strade non sono fatte a misura di monopattino, ma principalmente di pedoni e automobili. E i monopattini rappresentano un pericolo per i pedoni, come le automobili rappresentano un pericolo per i monopattini: una situazione complessa

LEREGOLE Se poi inizialmente la regolamentazione dedicata stabiliva la libertà di circolazione per i comodi due ruote nelle aree 30, nelle zone pedonali e sulle piste ciclabili (la cui cronica assenza è probabilmente il principale problema per la mobilità alternativa nelle nostre città, rispetto a quelle - per esempio - del Nord Europa, dove le due ruote sono infatti molto più diffuse), la Legge di Bilancio 2020 ha invece equiparato i monopattini alle biciclette. Ma la sensazione è che questi siano più instabili e soggetti a difficoltà quando incontrano ostacoli, oltre al fatto che i ciclisti sono decisamente più abituati all'utilizzo del casco di quanto non siano gli occasionali fruitori dei monopattini in sharing.

RESPONSABILITÀ Allargando lo sguardo, se un problema è sicuramente quello legato alla natura delle nostre infrastrutture, sono anche altri i campi in cui è la scarsa educazione stradale a creare situazioni molto pericolose: la frenata automatica e l'Autopilot di Tesla sono funzionalità innovative e potenzialmente utilissime, ma se le novità non vengono recepite con intelligenza e attenzione, in contesti ''affollati'' come lo sono le strade si possono rivelare addirittura dannose. Ancora una volta quindi sono responsabilità, educazione e accortezza a dover governare i nostri comportamenti, soprattutto quando siamo alla guida, di qualsiasi mezzo si tratti. Perché - che siano auto, biciclette o monopattini - possono farci sognare, divertire e farci sentire liberi, ma non bisogna mai dimenticare che possono anche essere pericolosi, per noi e per gli altri.


Pubblicato da Federico Sardo, 04/10/2020
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