Da un concorso indetto dallo Ied di Torino, l'Istituto Europeo di Design, escono vincitrici quattro Mini Cooper, ognuna con un tetto dalla nuova veste grafica.
Il mondo delle auto e il fascino del design vanno sempre più di pari passo, forse perché le automobili sono viste come delle vere e proprie opere d'arte, o forse perché le sue livree sinuose riescono a stuzzicare la fantasia degli artisti, che possono così vedere una loro opera viaggiare per strade e tempi interminabili. Le nuove tele su cui sbizzarrirsi, questa volta, sono state i tetti delle Mini Cooper di nuova generazione; gli artisti prescelti, invece, gli studenti del primo anno del corso triennale di Grafica allo IED di Torino, l'Istituto Europeo di Design.
Il compito era un progetto chiamato "Una MINI a Torino", ossia prendere una Mini e renderla protagonista di un quadro che avesse come sfondo Torino, una città versatile e dalle tante sfaccettature, sia di giorno sia di notte. Da questo spunto sono nate trentasei Minicol tetto rivisto e corretto, e di queste, quattro sono state elette vincitrici, ognuna diversa, ognuna con un una nuova veste grafica e la sua interpretazione della città di Torino.
Una prima Mini si porta letteralmente a spasso l'intera città, e sprigiona subito vivacità e movimento, anche grazie ai colori. Sul tetto, infatti, è stata riportata la cartina dei trasporti pubblici di Torino, quella tipicamente turistica, con indicati i corsi più importanti, la stazione, il centro, e tutti i monumenti che meritano una visita.
Una seconda Mini, invece, sceglie i colori classici del bianco e del nero, come quelli dei dadi da gioco, simbolodi una città sempre in evoluzione, che ha vissuto le Olimpiadi Invernali e ha regalato ai suoi abitanti la metropolitana. Dopo essere stati lanciati sul tetto, quasi come fosse un tavolo, i dadi sembranoriemergere come da uno specchio d'acqua con il numero vincente del sei. Al centro del dado che si affaccia in superficie, spunta un toro rampante in una forte tinta arancione, simbolo della città di Torino.
Una terza Mini si presenta con rami rigogliosi di fiori e foglie, tutti neri su sfondo bianco, una sorta di salotto di Torino, con una tappezzeria dalle fantasieantiche, riviste in chiave moderna. Su uno solo dei due lati lunghi del tetto compare, poi, la scritta "Mini Turin", in dialetto locale.
L'ultima Mini, infine, diventa un vero e proprio prodotto, universalmentericonosciuto, grazieal tipico ed ormai immancabile codice a barre, interamente dedicatoad una cittàindustriale come Torino. Ad ogni numero corrisponde una lettera dell'alfabeto, per arrivare alla parola in codice "my Torino".