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Mercato auto 2020

Maggio, in Italia l'auto non riparte. Vendite giù del 50%


Avatar di Lorenzo Centenari, il 01/06/20

4 anni fa - Giù le immatricolazioni ma anche gli ordini (-60%). Tutti i numeri

Mercato auto Italia maggio 2020: negativi i numeri di vendita
Giù le immatricolazioni ma anche gli ordini (-60%). L'Unrae: crisi senza precedenti, classe politica incomprensibilmente sorda

DIMEZZATO Si è passati dal vuoto pneumatico di marzo e aprile, a una catastrofe: è già un segno di vita, ma ''ripresa'' è un'altra cosa ancora. Nonostante la riapertura delle attività economiche, a maggio il mercato auto fa segnare un altro crollo (-49,6%) nei confronti dello stesso mese del 2019. Precipitano tutti i canali: giù del 35% i privati, del 69% il noleggio e del 57% le società. Immatricolazioni a 99.711 unità rispetto alle 197.881 di maggio dello scorso anno, con una perdita di circa 98.000 unità. Nel cumulato gennaio-maggio, le registrazioni in meno sono quindi quasi 460.000: da 910.872 a 451.366 unità. Un tracollo - ancora - del -50%.

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QUI INDUSTRIA “Il dato di maggio – commenta Michele Crisci, presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – raccoglie per la maggior parte consegne di ordini sottoscritti prima dell’inizio dell’emergenza COVID-19. Il settore attraversa una crisi senza precedenti: la distribuzione è attanagliata da mancanza di liquidità e appesantita da centinaia di migliaia di veicoli fermi nei piazzali, e con le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità ancora impigliate nella burocrazia e bloccate all’interno del sistema bancario”. La mera riapertura dei concessionari non è bastata a far ripartire la domanda: ''Famiglie e imprese - osserva Crisci - sono prostrate dal crollo dell’economia e da un futuro quanto mai incerto e fosco. I dati raccolti a fine maggio parlano di un calo degli ordinativi di circa il 60%, e tutto questo nell’assoluta e incomprensibile sordità e indifferenza della classe politica''.

LE RICHIESTE Non da oggi, l'UNRAE chiede al Governo l’adozione di un intervento “verticale”, con misure specifiche per il settore auto. Cioè ''un programma strutturale - spiega Crisci - teso a facilitare il ricambio del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini, un regime fiscale pari a quello degli altri Paesi europei, a partire dalla detrazione dell’IVA sulle auto aziendali al 100%, chiediamo infine che il sistema bancario trovi forme e modi di accelerare l’erogazione alle imprese della filiera distributiva automotive delle sempre più vitali risorse rese disponibili dal Decreto Liquidità.”


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 01/06/2020
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