Rallegrarsi o disperarsi? Perché se è vero che dicembre registra una performance da applausi (+21%), è vero pure che il 2022 riporta indietro l'orologio di 10 anni: nonostante la ripresa nel secondo spicchio dell'anno solare, vendite mai così basse dal 2013. In prospettiva, pesa la mancanza di un piano industriale nazionale. Gli incentivi ai modelli a basse emissioni? Non impattano, non abbastanza. Una panoramica del mese e dei 12 mesi.
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DICEMBRE ''IN A GLANCE''
Mercato dell’auto dunque positivo anche a dicembre, ed è il sesto mese consecutivo. La crescita accelera e segna un +21% grazie alle 104.915 nuove immatricolazioni registrate, rispetto alle 86.717 unità di dicembre 2021. Ma la crescita costante non è sufficiente a riportare in attivo il bilancio dell’intero anno 2022, che si ferma a 1.316.702 unità, perdendo oltre 141.000 auto rispetto al 2021, con un calo del -9,7% e un livello non lontano dal minimo storico di 1.304.500 immatricolazioni registrate nel 2013.
CANALI DI VENDITA
Si conferma una crescita in volume dei privati (+7,4%), che la porta a chiudere il 2022 comunque con immatricolazioni in flessione (-15,6%). Le autoimmatricolazioni confermano un calo (-16,3%) e chiudono l’anno a -16,6%. In forte crescita il noleggio a lungo termine (+81%), che chiude il 2022 a +18,8%. In recupero anche in dicembre il noleggio a breve termine (+85,5%) che a fine anno si ferma, però, al -17%. Prosegue infine il trend positivo delle società, a +16% in dicembre e a -1% nei 12 mesi.
L’ANALISI PER ALIMENTAZIONE
Benzina (+17,7%) e diesel (+20,2%) segnano una crescita a doppia cifra nel mese, ma perdono in volume sul totale 2022, chiudendo rispettivamente al -16,2% e al -20,1%. Il Gpl chiude dicembre (+40,9%) e totale anno (+10,2%) in crescita, mentre prosegue la frenata del metano (-66,9%), in linea col bilancio 2022 (-65,9%).
ELETTRIFICAZIONE In dicembre le auto alla spina coprono il 9,4% delle preferenze, con le elettriche pure a -25,9% e le plug-in hybrid a -4,6%, categorie che nell’intero anno chiudono rispettivamente a -26,6% e a -2,7%. Molto dinamiche le ibride autoricaricabili, che chiudono il 2022 guadagnando oltre 5 punti di quota, con un +18,5% per le full hybrid e un +2,6% per le mild hybrid.
L’ANALISI PER SEGMENTI
Crescono a doppia cifra tutti i segmenti, ad eccezione delle city car che cedono in volume e si fermano al 13,8% di share, con una quota nei 12 mesi che perde 2,5 punti, al 15,2% del totale. Le utilitarie nel totale anno guadagnano 1,7 punti, al 39,3% di quota, il segmento C conferma il 29,7% del totale, il segmento D sale al 13,3%, l’E al 2,2% e l’alto di gamma allo 0,4%.
CARROZZERIE Nel 2022 crossover e fuoristrada guadagnano oltre 5 punti, al 53,7% del totale (i primi al 43,2%, gli altri al 10,5%). Le berline perdono 4,6 punti e scendono al 39,6% di quota. Le station wagon si fermano al 3,4%.
LA TOP TEN 2022
A guidare la classifica dei modelli più venduti dell'intero 2022 è sempre lei, l'immarcescibile Fiat Panda.
Autovettura | Immatricolazioni |
Fiat Panda | 6.676 |
Dacia Duster | 2.790 |
Fiat 500 | 2.638 |
Renault Captur | 2.428 |
Toyota Yaris Cross | 2.392 |
Lancia Ypsilon | 2.210 |
Jeep Renegade | 2.188 |
Fiat 500X | 2.108 |
Jeep Compass | 1.776 |
Peugeot 3008 | 1.722 |
SALA STAMPA
QUI FILIERA ITALIA “Nel 2022 - commenta Paolo Scudieri, Presidente ANFIA - il contesto in cui la filiera automotive si è trovata ad operare, già segnato dalla crisi dei semiconduttori, delle materie prime e della logistica, è ulteriormente peggiorato in conseguenza delle ripercussioni del conflitto in Ucraina, che ha innescato una grave crisi energetica e ulteriori strozzature nelle catene di fornitura a livello europeo e globale. Ma è anche stato l’anno in cui, finalmente, si è potuto contare su uno specifico Fondo automotive con una programmazione pluriennale, fino al 2030, delle risorse stanziate, sia per le misure di supporto alla domanda, per la diffusione delle tecnologie a zero e bassissime emissioni, sia per gli strumenti di accompagnamento alla riconversione produttiva della filiera”.
QUI CASE ESTERE “Davanti a un quadro tutt’altro che esaltante - commenta Michele Crisci, Presidente UNRAE - dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento del mondo automotive, nella Legge di Bilancio appena approvata non sia previsto nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile. Seppur apprezzabile, quanto fatto finora non è sufficiente, i dati lo dimostrano chiaramente, e ci auguriamo che possano presto essere previste misure migliorative per raggiungere tale scopo”.
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