Quadro nel complesso stabile: salgono anche elettriche e ibride, male invece i segmenti tradizionali. Il 2019? Appeso alla Brexit
EX AEQUO Un salomonico pareggio, accolto peraltro con sollievo. Perché all'orizzonte le nubi si addensano, e quali danni la politica internazionale causerà al mondo delle quattro ruote, ancora di preciso non si sa. In Europa il mercato dell'auto archivia il 2018 con un totale di 15,6 milioni di unità, esattamente come nel 2017, solo qualche centinaio di esemplari in più. È la migliore performance dal 2007 (16,02 milioni), un risultato realizzato grazie alla crescita del secondo trimestre (+4,8%) e del successivo (+1,1%), ma anche influenzato dal pesante crollo di ottobre-dicembre (-7,5%) generato soprattutto dai ritardi nelle consegne dovute al nuovo ciclo di omologazione Wltp. Il 2019? Prospettive a tinte fosche, specie in relazione a una possibile hard Brexit. Entriamo ora nel dettaglio.
CRISI DIESEL L'elaborazione dei dati di mercato di Jato Dynamics mostra come il diesel sia crollato un po' dovunque (-8%), con punte in Gran Bretagna (-30%), Scandinavia e Benelux (-22%), cioè dove le misure di contrasto sono più severe. Le auto a gasolio rappresentano oggi appena il 36% del venduto, mai una quota così scarsa dal 2001. Cresce di conseguenza in popolarità la benzina (57% di share), ma il boom più significativo è quello dei carburanti alternativi. Anche se a macchia di leopardo, l'auto elettrica (+47%) spopola e raggiunge le 195.300 unità, con la Norvegia nei panni di leader (quota locale del 31%) e UK, Paesi Bassi, Germania e Francia a seguire. Tra elettriche pure e auto ibride e plug-in hybrid, il mercato delle "green car" sale al 6,1% di share.
SUV, SUV, SUV Sebbene a un ritmo inferiore che non gli anni precedenti, i Suv (+19%) continuano anche nel 2018 a erodere le vendite delle carrozzerie tradizionali. Oltre un'auto su tre di nuova immatricolazione (34,6%) è uno sport utility-crossover, categoria che oggi rappresenta di gran lunga la più gettonata, a discapito di utilitarie (20,4% di quota), compatte (17,8%), citycar (7,8%), berline/SW di medie dimensioni (6,7%), infine monovolume (5,7%), maggiore vittima del fenomeno crossover: caduta libera del 27%, quanto lontani sembrano oggi i fasti anni Novanta. Comandano in particolare i Suv compatti (2,3 milioni di pezzi), ma in ascesa sono anche i mini-Suv (+29%). Costruttori? Sul podio Gruppo Volkswagen (3,72 milioni di auto), PSA Group e Renault Nissan.