CORONAVIRUS, PER L'AUTO È UNA STRAGE
MENSE HORRIBILIS Toccato il fondo, non si può che risalire. E il fondo, ad aprile l'auto lo ha raschiato. 2.073 unità immatricolate sino al giorno 24, una stima di 3.000 vendite da qui ad andare al giorno 30. Rispetto alle 175.000 unità di aprile 2019, fanno il 98% in meno. Persino peggio, molto peggio, che non marzo, quando il lockdown totale risparmiò almeno la prima decade. Peggio di così non potrà andare, ecco l'unica (sterile) consolazione. A questo giro, quasi inutile aspettare fine mese e snocciolare i dati che diffonde come prassi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Abbiamo un paziente in terapia intensiva: a maggio riapriranno le concessionarie e l'automobile verrà dimessa dal reparto di rianimazione, ma dovrà affontrare una lunga e delicata riabilitazione. E per tornare a camminare, avrà bisogno di un sostegno.
STATO DI EMERGENZA Situazione senza precedenti, quella del mercato auto, che chiama iniziative senza precedenti. L'UNRAE lancia l'allarme, serve un intervento a gamba tesa del Governo. ''L'intera filiera della distribuzione – commenta il presidente UNRAE (Associazione delle Case automobilistiche estere) Michele Crisci - ha visto improvvisamente azzerarsi i propri ricavi da ormai 2 mesi. Migliaia di aziende sono a rischio sopravvivenza, i 160.000 dipendenti e le loro famiglie subirebbero a cascata pesantissime ripercussioni. È assolutamente necessaria - spiega Crisci - l’urgente adozione da parte del Governo di azioni che riattivino velocemente la domanda di auto alla ripresa delle attività”.
UNRAE CHIAMA Dopo intenso confronto con le altre principali Associazioni della filiera automotive, l'UNRAE ha già inviato i giorni scorsi una lettera all'esecutivo, presentando un pacchetto organico di misure, ritenute le più adatte a sostenere il recupero di tutti i comparti, dalle autovetture ai veicoli commerciali e industriali, agli autobus e ai rimorchi e semirimorchi. Il pacchetto auto proposto da UNRAE al Governo contiene misure sia di natura contingente, sia strutturali. Ognuna di esse, inoltre, finalizzata anche a una riduzione dell’impatto ambientale e alla maggiore sicurezza della circolazione. Riassumiamo i quattro punti principali.
- Ecobonus: introduzione terza fascia (emissioni 61-95 g/km di CO2) e aumento importi unitari degli incentivi seconda fascia (21-60 g/km CO2), con aumento dotazioni fondo (fino al 2021);
- Ecotassa: sospensione temporanea (solo per il 2020);
- Bonus stock (cumulabile con ecobonus), per agevolare ripartenza del mercato (solo per il 2020);
- Riallineamento fiscale agli standard degli altri Paesi UE sui veicoli aziendali nuovi (misure strutturali per veicoli aziendali e partite IVA): aumento detraibilità IVA al 100%, aumento tetto costo deducibile fino a 50.000 euro.
FASE 2, L'ANNO ZERO ''Il persistente blocco della maggior parte dell’economia sta fiaccando in modo pesante la capacità di spesa di famiglie e imprese. E’ perciò cruciale – conclude Michele Crisci – che in vista dell’avvio dell’annunciata “Fase 2” la riapertura delle concessionarie da lunedì 4 maggio, nel rispetto dei protocolli di sicurezza per dipendenti e clienti, sia accompagnata proprio dall’approvazione entro questa settimana delle nostre proposte. Cioè misure grazie alle quali la rete possa anche in concreto beneficiare dell’eventuale riavvio del mercato, con un impatto positivo anche sul PIL e sul gettito erariale. Indicatori ai quali così tanto contribuisce il settore automotive”.