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Geopolitica

Meloni e quell'accordo in Cina sull'elettrico. C'entra anche Chery?


Avatar di Lorenzo Centenari , il 29/07/24

1 mese fa - Il contenuto dell'intesa è riservato: produzione EV cinesi in Italia?

Meloni in Cina, accordi per produzione auto elettriche in Italia?
Il contenuto dell'intesa sull'elettrico rimane riservato: produzione EV cinesi in Italia? Se sì, quali marchi? Solo ipotesi, per ora

La Via della Seta è una via chiusa alla circolazione ormai da mesi, cioè da quando - era la fine del 2023 - il Governo di Giorgia Meloni rinunciò a dar seguito alla bozza di progetto sottoscritta nel 2019 dal Governo Conte 1. Via della Seta abbandonata, ciò non impedisce tuttavia di dialogare col Dragone, imboccando rotte convenzionali anziché corsie preferenziali. Vie lungo le quali il traffico di merci si intensifichi in entrambi i sensi. Pure il traffico di autoveicoli (e pazienza per qualche piccolo maxi dazio doganale), ma anche di intere fabbriche auto (a causa dei dazi). È notizia di dominio pubblico che la delegazione guidata dalla premier Giorgia Meloni, nell'incontro a Pechino col primo ministro della Repubblica Popolare Li Qiang, abbia siglato una serie di sei memorandum di natura culturale, commerciale, tecnologica e industriale. Tra i sei accordi, anche un accordo su auto elettrica e dintorni. Il contenuto dell'accordo è avvolto dal segreto, si possono solo formulare alcune ipotesi, sulla base dell'esperienza.

Giorgia Meloni incontra il premier cinese Li Qiang. Quali accordi sull'elettrico? Giorgia Meloni incontra il premier cinese Li Qiang. Quali accordi sull'elettrico?

FATTI, NON... L'ipotesi più probabile, è che Roma e Pechino abbiano siglato un'intesa preliminare sulla futura produzione, direttamente in territorio italiano, di auto elettriche di proprietà di Costruttori ''made in China'', scenario al quale l'esecutivo sarebbe favorevole e per il quale si starebbe spendendo in prima persona, come riferì a suo tempo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Sì, ma quali Costruttori?

Un momento del Business Forum Italia-Cina Un momento del Business Forum Italia-Cina

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ILLA DIXIT Nel suo intervento al Business Forum Italia-Cina, Meloni afferma che ''l'Italia rimane disponibile ad ascoltare chi vuole produrre, investire, condividere nuovi spazi industriali, creare occupazione e ricchezza, proprio come finora hanno sempre fatto i nostri imprenditori all'estero [...] Stiamo lavorando per garantire che l'Italia sia sempre più una destinazione competitiva, equa, attraente per le imprese globali e il Memorandum di collaborazione industriale che abbiamo sottoscritto - aggiunge il premier - è un passo assolutamente significativo in questa direzione''. Memorandum che include settori come ''le energie rinnovabili'' e appunto ''l'automotive'', con particolare riguardo alla ''mobilità elettrica''

Governo Meloni: ''Porte aperte a investimenti cinesi in Italia'' Governo Meloni: ''Porte aperte a investimenti cinesi in Italia''

SILENZIO RADIO Concentrandoci proprio sull'auto elettrica, al momento si sa solo che l'accordo è volto a ''favorire scambi di visite, maggiore condivisione di informazioni sulle rispettive politiche, regolamenti e standard tecnici, organizzazione di conference congiunte e reciproco sostegno alle aziende''. Nemmeno in sede di commenti sarebbe stato fatto esplicito riferimento a una o più Case auto cinesi in procinto di insediare stabilimenti produttivi nello Stivale. Avventurandoci nei soliti pronostici, i principali indiziati a costruire (un bel giorno) auto elettriche in Italia, sono i soliti.

Chery Automobile produrrà in Italia? Chery Automobile produrrà in Italia?

TOTO-BRAND In pole position si piazza Chery Automobile, Gruppo che a inizio luglio ufficializzava il proprio sbarco sul mercato Italia tramite i brand Jaecoo e Omoda, e che non fa mistero di essere alla ricerca di una sede produttiva in Europa (in lizza, anche la Spagna). Abbandonata la pista Leapmotor, società partecipata dal Gruppo Stellantis che ha di recente individuato invece la Polonia come propria ''casa'' in Unione Europea, tra i possibili candidati non si possono dimenticare né BYD, che oltre alle fabbriche in Ungheria e Turchia non è escluso possa ulteriormente espandere il proprio network produttivo nel Vecchio Continente e battezzare proprio l'Italia, né altri due grandi Gruppi come SAIC (proprietaria del marchio MG Motors) e Geely (Volvo, Polestar, Smart), ambedue (come anche BYD) colpiti dal vertiginoso aumento dei dazi doganali imposti da Bruxelles e definitivamente in vigore dal prossimo autunno. Chery il nome più quotato, ma sono ancora pure speculazioni. Presto, siamo certi, avremo accesso a informazioni più precise. Qualcosa - questo è sicuro - bolle in pentola.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 29/07/2024
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