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Elezioni 2022

Elettrico, incentivi, referendum? Cosa può accadere con Meloni premier


Avatar di Lorenzo Centenari, il 26/09/22

2 anni fa - Fratelli d'Italia contraria al bando Ue 2035 su diesel e benzina

Meloni su auto elettrica, incentivi, referendum: quali programmi?
Fratelli d'Italia contraria al bando Ue 2035 su benzina e diesel. Perplessità anche su schema incentivi. Quali possibili scenari

Le urne assegnano il primato al Centrodestra, Fratelli d'Italia assorbe un quarto dei consensi, presidente del Consiglio ''in pectore'' è Giorgia Meloni. È un compito difficile, quello che attende al varco il nuovo esecutivo. Difficile, su vari fronti. E tra i temi sul tavolo, il settore auto è secondario solo all'apparenza. Come affronterà il nuovo Governo l'argomento? Dottrina della continuità o cambi di direzione? Qualche spunto arriva da campagna elettorale e da dichiarazioni del passato.

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AVANTI ADAGIO In tempi non sospetti, Fratelli d'Italia e il proprio leader non facevano mistero di considerare il bando alle automobili benzina e diesel approvato dalla Commissione Ue per il 2035 come un ''autogol''. D'accordo le politiche ambientali, senza trascurare tuttavia i bisogni dell'industria e la tutela dei lavoratori di filiera, per i quali la rivoluzione ''green'' costituisce una minaccia. Ok le infrastrutture di ricarica per auto elettriche (sia pubbliche, sia soprattutto di tipo domestico-condominiale), ma promuovendo al tempo stesso altre tecnologie come l'idrogeno e i biocarburanti. Parole d'ordine: gradualità e equilibrio, insomma. Principi che, secondo il responsabile del dipartimento Ambiente ed Energia di FdI Nicola Procaccini, contrastano con la decisione di investire tutte le risorse sull'elettrico a batterie.

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TO EV OR NOT TO EV? Non è Giorgia Meloni ad aver proposto un referendum contro il blocco dei motori termici previsto per il prossimo decennio. L'idea è di Matteo Salvini e della Lega, di un partito cioè che di FdI è un alleato, ma che all'interno della coalizione recita, alla luce delle percentuali registrate alle elezioni, un ruolo secondario. Non è escluso che l'ipotesi di interrogare gli italiani sull'opportunità o meno di sposare la linea comunitaria torni sul tavolo, tuttavia - a occhio - prevalgono le probabilità che il progetto di un referendum svanisca e resti un argomento da campagna elettorale. Un intervento più concreto, almeno in una prospettiva temporale a breve raggio, dalla futura squadra di Governo potremmo invece aspettarcelo sugli incentivi.

TRAVASO DI BENZINA Già, perché il basso entusiasmo che Meloni e i suoi manifestavano verso l'abolizione a lungo termine delle auto con motore a scoppio, si specchia pure nelle perplessità mostrate verso la distribuzione dei fondi ecobonus, troppo sbilanciati, nella visione del partito, verso ibride ed elettriche. Alla guida del Paese, Fratelli d'Italia potrebbe rimodulare gli incentivi all'acquisto e spingere per quel trasferimento di risorse da modelli ad emissioni neutre o molto basse (0-60 g/km di CO2), verso quei modelli che popolano la cosiddetta terza fascia di emissioni (61-135 g/km), e che da mesi sono esclusi dagli aiuticausa esaurimento rapido dei fondi ad essi destinati. 

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FATTI, NON... Solo proiezioni, nulla di ufficiale. Il tempo dei proclami è terminato, inizia ora il tempo in cui alle parole dovranno seguire i fatti. Ai programmi, proposte di legge. Fratelli d'Italia e la Meloni, l'auto dicono di averla a cuore. Dicono.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 26/09/2022
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