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Il futuro? Autonomo, elettrico, connesso. Facciamo il punto


Avatar di Lorenzo Centenari, il 24/10/18

6 anni fa - Industria, politica, tecnologia: riflessioni sul domani della mobilità

L'auto del futuro? Autonoma, elettrica, connessa. A che punto siamo?

Processi industriali, scelte politiche, progresso tecnologico: a "No Smog Mobility 2018", il settore si interroga sul suo destino

SEGNALI DAL FUTURO Parole, parole, parole. Tre delle quali ricorrono più spesso di altre: elettrica, autonoma, connessa, con "condivisa" nelle vesti di bonus di riserva. Con le parole si fa poca strada, in realtà dietro ai proclami con i quali quotidianamente i Costruttori inondano telegiornali e pagine web si nasconde un impegno a dir poco colossale. L'auto del futuro sta prendendo forma, gli esempi che già popolano il mercato altro non sono che ricognitori individuali di un esercito destinato a conquistare il mondo. La direzione a lungo raggio è stata presa: il dibattito, oggi, verte semmai su modalità e tempistiche di realizzazione dell'obiettivo. Cioè una mobilità pulita, sicura, durevole, in una parola sostenibile. A differenza di quella in-sostenibile che l'automotive sperimenta in questi tempi.

AUTO ELETTRICA/1 Procediamo per temi. A quando l'auto elettrica di massa? Tutti d'accordo su un punto: il mondo non può volgere all'elettrico da un momento all'altro, il processo sarà progressivo e dovrà superarare numerosi ostacoli. Quello dei costi di produzione, innanzitutto, oggi assai superiori a quelli necessari a un'auto a combustibili fossili. Ma c'è chi è fiducioso, e che come l'ambassador Jaguar Land Rover Gianfranco Pizzuto, relatore all'edizione 2018 di No Smog Mobility, è sicuro che "entro 5 anni le elettriche costeranno quanto una vettura termica". Secondo: questa benedetta rete di ricarica, capillare soltanto in alcuni Paesi. "Concentrare le colonnine lungo le autostrade, dove sono più necessarie che non in città. Nel commuting urbano - spiega Pizzuto - gli automobilisti ricaricheranno a casa o in ufficio. Serve poi un network di pagamento uniforme, almeno sull'intero territorio nazionale".

AUTO ELETTRICA/2 Capitolo impatto ambientale: gli studi dimostrano come nel proprio ciclo di vita un'auto elettrica produca più CO2 che non un'auto a combustione interna. Semplicemente, dalla strada le emissioni si spostano alla costruzione e allo smaltimento batterie, oltre che al funzionamento delle centrali stesse. Ma è anche vero che "l’efficienza del motore elettrico è almeno tre volte superiore ad uno termico: dal 20 al 75%. Quindi - sostiene Pizzuto - anche se produco elettricità non green, il tasso di inquinamento finale resta comunque inferiore". 

AUTO ELETTRICA/3 Nella corsa all'auto 100% a emissioni zero, alcuni Gruppi appaiono in vantaggio rispetto ad altri. Come PSA, che a No Smog Mobility, per bocca del Responsabile Coordinamento Media e Corporate Marco Freschi, ricorda come "entro il 2019 tutti i modelli del Gruppo avranno una versione elettrificata, qundi plug-in hybrid o full electric". La soluzione di transizione è un'offerta multienergia: motori diesel e benzina ultrapuliti, qua e là anche una variante PHEV. Anche Nissan è a buon punto, tanto che nell'arco di qualche anno, spiega il Responsabile Flotte Rosario Argento, "le auto elettriche del Gruppo saranno accreditate di 500 km di autonomia reale". Sull'auto a batterie, FCA è rimasta indietro: "In realtà - ribatte Davide D'Amico, Responsabile Ufficio Stampa Italia - il gap è trascurabile, finora i volumi sono stati molto bassi. Sciolti i dubbi sull'approvvigionamento, anche Fiat Chrysler ha ora virato con decisione verso l'elettrico".

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IL CASO DIESEL Tiene banco il dibattito sul diesel. Inquina, non inquina, lo sfiduciamo, lo evolviamo. Parola a Bosch, che di tecnologie automotive, per usare un eufemismo, qualcosa si intende (primo fornitore al mondo di componentistica veicoli). "I combustibili sintetici studiati da Bosch, prodotti utilizzando fonti di energia rinnovabili, restituiscono un grado di emissioni di NOx - afferma Carlo Manno, divisione Business Development & Air Quality - assai inferiore anche agli standard imposti dal protocollo Euro 6d. La concentrazione di particolato ha ben altri colpevoli, che non i soli motori diesel". Della stessa idea anche l'Unrae: "L'auto - dice il direttore generale Romano Valente - è responsabile solo del 13% delle emissioni di CO2. E i diesel Euro 6 esprimono un eccezionale livello di sviluppo tecnologico".

AUTONOMOUS DRIVING E la guida autonoma? Altro ospite che proprio dietro l'angolo non è. Ma ogni giorno la scienza compie progressi: si attende l'impulso decisivo delle autorità, specialmente in Europa (negli Usa la self driving car è già in parte sdoganata). "Entro 15 anni - spiega Marco Alù, Direttore Comunicazione Ford Italia - il 73% della popolazione vivrà in grandi città. In questo esatto momento, il 20% degli automobilisti sta cercando parcheggio. Ford è al lavoro per rendere accessibili a tutti le nuove tecnologie di guida autonoma, con una preferenza per il settore autolivery, quindi equipaggiando di autonomous driving van e droni. A Miami è già in corso un test in collaborazione con Postmates per consegne autonome, in Michigan Ford ha invece scelto per la sperimentazione Domino’s Pizza". Per Volvo, guida autonoma è invece soprattutto sicurezza: "Il 90/95% degli incidenti - afferma il Responsabile Pubbliche Relazioni Roberto Lonardi - avviene per errore umano. Il progetto Volvo Drive Me di Goteborg, con persone che utilizzano auto a guida autonoma di livello crescente, ci servirà a valutare le reazioni degli individui, e a confezionare soluzioni sempre più efficaci. Sportività, emozione e divertimento sopravviveranno, ma è innegabile che la guida autonoma offra scenari che migliorano la qualità della nostra vita".

PNEUMATICI Non esiste l'auto senza gomma, e così anche l'industria degli pneumatici collabora a spingere il settore verso un modello di sostenibilità mai visto prima. Ruote, ma non solo: ogni auto carica a bordo in totale circa 70 kg di gomma. "Oggi che i driver economici sono circolarità, attenzione all’ambiente e recuperabilità, quindi la naturalità dei materiali, ebbene, la gomma possiede tutti questi principi nel proprio dna. E’ sempre più richiesta - afferma Arianna Unger per conto di Assogomma - la individuazione di soluzioni che permettano di recuperare e riutilizzare il materiale gomma che ha terminato la sua prima vita, o che è uno scarto di lavorazione. Studi e ricerche in questo senso con soluzioni appropriate risulteranno un successo quasi assicurato".

ARTIFICIAL INTELLIGENCE Chiudiamo con un cenno sull'AI, l'ancora misteriore Intelligenza Artificiale. "L’industria dell’auto ha capito da anni che deve cambiare. Finalmente - questo il pensiero di Alessandro Toffanin, Relazioni Esterne e Comunicazione BMW Italia - oggi ha imboccato anche una direzione; mobilità autonoma, connessa, elettrificata, condivisa. Tutto per maggiore comodità, ma soprattutto per maggiore sicurezza: già ora l’auto possiede più di 20 sensori, cioè vede attorno a sé molto meglio di quanto sia nelle possibilità di noi umani. Ecco il vantaggio dell'Intelligenza Artificiale: mappe ultradettagliate, visione a 360°, minori probabilità che occorrano inconvenienti". Ora lasciamoli lavorare in pace, nell'attesa che da una pagina web, l'auto del futuro si sposti alla strada.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 24/10/2018
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