La compatta torinese entra nella gioielleria Pomellato e ne esce più preziosa ed esclusiva che mai, in una parola Dodo.
Questa versione, che si affianca alle due Elefantino (Rosso e Blu), alla Lx ed alla Ls, si distingue esternamente dalle altre per gli inediti colori dedicati (verde cactus, arancio granata, azzurro astrale, grigio Orione), per i montanti centrali, maniglie e specchietti dello stesso colore della vettura e per calandra e coppe ruote verniciati in metalluro.
Le altre importanti novità riguardano ovviamente la scelta dei materiali, data l’esclusività del modello. Gli interni sono rivestiti di velluto, con seduta centrale intonata alla tonalità della carrozzeria, come anche le mostrine sulla plancia e i pulsanti degli alzacristalli.
Alle dotazioni già di serie sul modello base (l’Elefantino Blu), la DoDo aggiunge il climatizzatore, la vernice metallizzata e l’air-bag passeggero. I motori sono il 1.200cc a 8 valvole da 60cv (20.911.716 di lire) e il più brioso 1.200 a 16 valvole da 80cv (£ 22.209.017).
Resta la perplessità sul nome. Il Dodo era un uccello originario delle isole Mauritius, grande come un tacchino, inadatto al volo e con le piume marroni o grigiastre. Scoperto nel 1598 ed estintosi nel 1681, è conservato imbalsamato in pochissimi musei al mondo. Uno di questi è il Museo di Scienze Naturali di Milano. Sicuramente merita una visita.