SUPEREROI Non capita tutti i giorni, che un veicolo di simile portata emozionale calchi il palcoscenico di un'asta per cercare un nuovo proprietario. Il 15 giugno a Milano, RM Sotheby's raccoglie le candidature proprio per questa signora a quattro ruote che sta al motorsport come Spiderman e Batman stanno al mondo dei fumetti. L'auto in foto è niementemeno che il primo prototipo di Lancia Rally 037 mai costruito. Lancia Rally 037, ovvero la prima vettura a vincere il Campionato del Mondo Rally secondo le allora nuove regole del Gruppo B, ma anche l'ultima a due ruote motrici a vincere il titolo WRC. Basta così, per farne una vettura unica al mondo (se vuoi saperne di più o fare un'offerta, clicca qui).
UN PO' DI STORIA Lancia 037 la prima dunque a cimentarsi, nei primi anni Ottanta, con quel set di normative (Gruppo B) che eliminavano numoerse restrizioni e che consentirono agli ingegneri di sviluppare quelle che sarebbero diventate le auto da rally più veloci e potenti della storia. Il progetto fu uno sforzo congiunto Lancia, Abarth e Pininfarina. A causa dei tempi relativamente stretti, fu deciso di basare la nuova vettura sulla scocca della preesistente Lancia Beta Montecarlo, colei cioè che avrebbe vinto il Campionato del Mondo per Marche, Gruppo 5, nel 1980 e 1981. La sezione monoscocca centrale avrebbe poi ricevuto nuovi telai tubolari d'acciaio davanti e dietro, per ospitare sospensioni, ruote e altri accessori. Prototipo pilota per i test, proprio l'esemplare che ora è in vendita, numero di serie SE037-001.
V8? NO, L4 TURBO I telaietti della 037 erano dotati di sospensioni a doppio braccio oscillante anteriore e posteriore con molle elicoidali. Un unico ammortizzatore tubolare venne utilizzato su ciascun lato anteriore, con doppi ammortizzatori utilizzati invece al retrotreno. La carrozzeria anteriore e posteriore è tutta in fibra di vetro leggera. Un acceso dibattito sorse attorno alla scelta del motore: alcuni suggerirono persino di ricorrere a un V8 Ferrari, alla fine si optò invece per il più semplice e leggero 2 litri quattro cilindri in linea 16 valvole della Lancia Trevi, un motore originariamente progettato dall'ingegner Aurelio Lampredi. Il team Lancia prese semmai la decisione insolita di utilizzare un compressore volumetrico anziché un turbocompressore, quindi senza ritardi e dalla potenza istantanea, un vantaggio fondamentale che aiutò la 037 a vincere il titolo Costruttori del Campionato del Mondo Rally del 1983.
SALVA PER MIRACOLO A guastarle la festa arrivò poi Audi quattro: divenne subito chiaro che a dominare sarebbero allora state le auto a trazione integrale. Detto questo, Lancia 037 è un nome che richiama una delle più coraggiose e memorabili imprese nella breve storia del Gruppo B. Interessante notare che l'auto all'asta era originariamente destinata alla rottamazione: salvo essere salvata dal suo progettista originale, Sergio Limone, che ha acquistato l'auto direttamente da Abarth, prima di intraprendere un meticoloso restauro per riportare l'auto alla sua configurazione di prototipo. Un altro aneddoto che contribuisce ad accrescere il suo significato storico incommensurabile.